di Roberto Gugliotta
E questa volta, per non essere accusato di disfattismo, approfitto dell’occasione per lanciare una proposta: il movimento per la valorizzazione della Curva Democratica. Non sarà un nuovo partito, ve lo assicuro fin d’ora. E non ridete, perché si tratta di un’idea seria. Insomma, i numeri raccontano un’Italia che è cambiata: con fatica, con politiche contrastanti, con il passo rimasto spesso indietro rispetto alla portata dei cambiamenti vissuti e lo sguardo offuscato da stereotipi difficili da superare. E proprio i numeri diventano un punto da cui ri-partire per analizzare e comprendere il fenomeno "5 Stelle" al di là delle strumentalizzazioni di parte, dei proclami allarmisti, dei facili pietismi. I partiti grandi vincitori di questa tornata elettorale sono a) il Movimento 5 Stelle b) la Lega di Salvini Il grande sconfitto è il Pd di Matteo Renzi e in misura minore ma comunque significativa Leu di Grasso e Forza Italia di Berlusconi. Fratelli d’Italia della Meloni fa sostanzialmente pari e patta. A meno che, con il passare delle ore, la coalizione di centrodestra non ottenga la maggioranza alla Camera e al Senato, eventualità che pare abbastanza improbabile (e comunque sarebbe una maggioranza assai risicata), è verosimile che il Presidente Mattarella conferisca un mandato esplorativo a Luigi Di Maio. Di Maio già nei giorni scorsi ha mostrato un certo realismo e ha mostrato di "aprire" la sua disponibilità a far convergere sul programma del M5S quelle forze che siano interessate a condividere ed accettare i punti salienti di quel programma. Ci sono delle forze politiche che sarebbero disposte a intraprendere questo percorso? Forza Italia, direi assolutamente no. In qualche misura lo potrebbe essere la Lega di Salvini essendo la stessa su certi temi (la sovranità dell’Italia prima di tutto, le pensioni) affine ad alcune posizioni con i 5 Stelle. Però la stessa Lega è molto lontana dal partito di Di Maio sul modo di affrontare l’emergenza immigrazione, e sul reddito di cittadinanza (sappiamo che il cavallo di battaglia di Salvini è la flat tax). Ma soprattutto, sentendosi anche Salvini, vincitore di queste elezioni farebbe molta fatica ad accettare la squadra e le proposte dei 5 stelle senza porre inderogabili condizioni. Inoltre ha giurato fedeltà alla coalizione C’è il Pd. Una parte del partito ha già fatto intendere che potrebbe appoggiare un governo a 5 Stelle, ma ciò dipende essenzialmente da due fattori: le dimissioni di Renzi e poi il fatto di poter partecipare a quel governo con una quota di ministri. In ogni caso tra i due schemi vedo più probabile un governo M5S Pd. Il messaggio dei numeri in fondo è uno solo: ripensare, finalmente, la cittadinanza.