“Ho chiesto al Governo di affrontare il tema dell’approvvigionamento idrico delle nostre città in termini complessivi, oltre l’emergenza. In particolare, ho avuto modo di rappresentare all’Assemblea e al Governo la situazione paradossale della gestione nella città di Messina, che oggi viene approvvigionata tramite una condotta lunga ben 70 km che parte dall’Alcantara che costa ai cittadini, solo di gestione ordinaria per l’elettricità e la vigilanza, oltre 5 milioni l’anno.
Se la situazione non fosse tragica, ci sarebbe da definirla un vero e proprio <buco nell’acqua>.”
Ci mette una punta di sarcasmo Cateno De Luca, nel commentare la situazione della città di Messina e della gestione del suo approvvigionamento idrico.
Per De Luca, però “da quando ho denunciato qui in Aula la situazione, suscitando una dichiarazione ed un impegno verbale preciso da parte del Presidente della Regione, nulla si è mosso da parte del Governo, mentre molto – e in direzione opposta a quella necessaria – è stato fatto dalla Giunta Comunale di Messina che continua imperterrita a favorire una gestione truffaldina, illegale ed inefficiente, per ridurre ulteriormente la trasparenza.”
Il deputato di Sicilia Vera elenca quindi quali sono i principali problemi, in un crescendo di “anomalie”.
“Non solo si prende l’acqua a 70 km di distanza da Messina, ma lo si fa in modo abusivo!
Non solo lo si fa in modo abusivo, ma si ricaricano sui cittadini i costi delle multe già irrogate al Comune per questo abusivismo!
Non solo si fa pagare ai cittadini l’abusivismo della Giunta comunale, ma si cerca di mettere il bavaglio alla dirigenza AMAM accusandola di, per altro inesistenti, comportamenti scorretti, avviando selezioni volte a sostituire il CdA con qualche amministratore di fiducia del Sindaco.
Non solo si cerca di zittire la dirigenza, ma si cerca di impedire ai parlamentari regionali di esercitare il proprio diritto dovere di controllo e vigilanza sulla gestione della cosa pubblica!”
Da De Luca arriva quindi ancora una volta un appello al Governo della Regione.
"Non sappiamo se il neo Assessore all’Energia sia ancora a Bolzano o se abbia già cominciato a conoscere la nostra realtà, ma ci auguriamo che uno dei suoi primi atti sia indirizzato esattamente nella direzione di scardinare questo sistema che definire “truffaldino” è un puro eufemismo.
Al Governo chiediamo subito di attivarsi affinché si dia seguito ai risultati delle indagini geologiche che mostrano la disponibilità di ben 2.000 litri d’acqua al secondo entro 15 chilometri dalla città e di mettere un punto fermo alla gestione attuale.”