Messina vive ormai da anni una crisi socioeconomica che l’ha resa sempre più marginale all’interno dello scenario del Paese e del Mezzogiorno. I dati sulla disoccupazione rappresentano l’elemento più significativo di un declino che appare inesorabile. Sono migliaia i messinesi, sempre più giovani e sempre più formati, a lasciare lo Stretto per realizzare la propria vita personale e professionale altrove. Il restringimento dei trasferimenti pubblici ha ampliato ulteriormente la stagnazione economica ed i settori tradizionalmente attivi sono sostanzialmente fermi. La qualità dei servizi pubblici locali, alle persone e alle imprese, non è sicuramente da stimolo ad una crescita complessiva. La corruzione e la presenza delle mafie nel tessuto socioeconomico sono elementi che sono emersi con chiarezza in una serie di indagini giudiziarie.
In questo quadro gli ultimi dieci anni di governo della città segnati prima da una esperienza di centrodestra, a guida Buzzanca, e quindi da una esperienza di civismo antisistema, come quella di Accorinti hanno rappresentato una tara pesantissima dalla quale la città deve trovare la forza di rialzarsi. La centralità assegnata delle questioni relative al bilancio comunale hanno messo in secondo piano l’attivazione di politiche sociali, culturali, giovanili che dessero sostegno e sprigionassero le energie migliori della città. Dal punto di vista urbanistico invece di ripensare ad un ridisegno della città attraverso un nuovo PRG condiviso, si sono tentate strade discutibili e pericolose. Alcune scelte del governo nazionale, come quelle sull’Autorità Portuale, hanno aumentato la marginalità della nostra città.
Di fronte a questa condizione più che precaria, gli elettori hanno dato, in ultimo alle Elezioni Politiche, un segnale inequivocabile affidando il portato del loro disagio a forze populiste e antisistema lanciando un messaggio alla politica tradizionale.
È dalla politica che si deve ripartire. Da una politica capace di interpretare la realtà e dare risposte nell’ottica di una visione chiara del futuro della città. Una politica che si metta a servizio dei cittadini singoli e delle comunità, dei sindacati, delle imprese e delle professioni. Una politica forte che ritrovi centralità.
Per questo motivo abbiamo deciso di dare il nostro contributo, non ovvio ne’ scontato, al centrosinistra messinese. Abbiamo deciso di scommettere sulla possibilità che dal centrosinistra potesse arrivare una risposta forte e chiara, superando le tante contraddizioni che spesso lo hanno caratterizzato. Abbiamo offerto la nostra visione che partendo dalla lotta a mafie e corruzione, immagini una città che riparte dal mare e dalle periferie, che pensi, in primo luogo, ai giovani e alle donne.
Siamo stati e siamo convinti che nello scenario dato sarebbe utile una forte discontinuità generazionale e di innovazione per rispondere al bisogno di cambiamento che l’opinione pubblica manifesta. In questa direzione abbiamo già offerto alla coalizione un contributo di idee e programmi ma anche la disponibilità ad un impegno diretto.
Siamo altresì convinti che sia determinante, specie in questa fase, far prevalere immediatamente uno spirito unitario: in questa direzione ci siamo mossi e intendiamo muoverci per arrivare in tempi rapidi a un programma e ad una candidatura a sindaco condivisi. Chiediamo a tutti senso di responsabilità per provare a costruire una proposta politica per il futuro di Messina.
Articolo Uno MDP di Messina