AAA CERCANSI POLITICI (DA METTERE NEL BOLLITORE)

L’attesa è sempre scomoda. A nessuno piace attendere. Vorremo sempre saltare la fila, trovare già tutto pronto, tutto aperto, tutto a disposizione. Ma il voto politico è lì per ricordarci che bisogna imparare ad attendere.

Oggi siamo tutti in fila, tutti ad attendere, tutti in attesa di qualcosa che cambi il finale. C’è chi tifa il Ponte e chi tifa contro il Ponte. E’ cominciata da settimane a Messina la guerra alla cascata di ferro e cemento. Giusto, giustissimo. I progetti sono a norma… e di rimbalzo: non è così. La sicurezza delle opere pubbliche è da sempre una delle vere catastrofi di questo Paese. Non c’è costruzione, opera, progetto che non distrugga paesaggio, territorio, luoghi cittadini. Ma quello che potrebbe succedere nello Stretto di Messina sembra una beffa, una caricatura della tutela ambientale. Progetti a norma Sì, progetti a norma No: sembra l’ennesima prova che in Italia soltanto la povera gente incorre nei rigori della Legge. E la campagna d’Europa si avvia a sostenere chi è favorevole al Ponte, ma anche chi si dichiara contrario.

L’attesa è sempre il tempo della speranza. È il tempo in cui coltiviamo in noi il desiderio che ci sia un finale diverso da quello che i nostri ragionamenti ci suggeriscono.

Poi ti guardi intorno, leggi le indiscrezioni e più che l’attesa mi pare che la campagna elettorale sia caratterizzata dalla Rassegnazione…
Rassegnati al solito, all’inconcludenza, agli interessi di poltrona, ai cambi casacca, agli stessi nomi. Scuola di politica zero. Attendo solo i programmi ma sono disilluso, e sono in compagnia di molti. Che mi resta? Che ci resta? La speranza di avere una città più bella. Socialmente, e dal punto di vista economico. Ovviamente, senza l’ombra (fastidiosa) del Ponte.