Amam: nuova sfilza di bollette con arretrati agli utenti, ma ai reclami si continua a non rispondere!

Messina – “Amam in questi giorni sta inviando una serie di raccomandate per chiedere somme arretrate agli utenti, ma ancora non ha risposto ai reclami inviati a inizio del 2023 col rischio di sborsare diverse migliaia di euro così come prevede la Carta dei Servizi!

Il Consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, interviene sulle anomale procedure che sta attuando Amam nei confronti degli utenti, ai quali da un lato continua a chiedere importi arretrati, dall’altro però continua a non rispondere ai reclami ricevuti anche attraverso le associazioni dei consumatori sulla presunta prescrizione delle quote allocative 2020 notificate agli utenti nelle fatture del primo bimestre 2023.

 

Possibile che si continui a perseverare sul non rispetto di procedure così chiare stabilite dalla Carta dei Servizi? – si chiede incredulo Gioveni, che spiega: Al punto 8.4 del documento che ricordo essere quello ufficiale con cui l’azienda assume una serie di impegni con la propria utenza, dà la possibilità agli utenti di presentare reclamo su un qualsivoglia disservizio o semplicemente richiesta di chiarimenti. Il punto 8.5 della Carta invece – prosegue il consigliere – stabilisce addirittura un indennizzo di 30 euro che l’azienda dovrebbe corrispondere all’utente in caso, fra le altre motivazioni, vi sia anche semplicemente la mancata risposta entro 30 giorni al reclamo. Ebbene – evidenzia l’esponente di FdI – non solo non si comprende il motivo per cui l’azienda di viale Giostra continui a non rispondere ai legittimi reclami degli utenti sulle quote allocative, ma indipendentemente dal merito del reclamo (se cioè sarebbe giusto o meno non pagare quelle quote), risulta certamente autolesionistico da parte di Amam rischiare di pagare 30 euro ad utente solo per la non risposta! Ritengo, quindi – conclude Gioveni – che l’attenzione su Amam da parte dell’Amministrazione, oltre che per gli interventi programmati sulla condotta Fiumefreddo, vada spostata anche su dei diritti negati agli utenti e sul modus operandi di una società che certamente continua a non eccellere in termini di trasparenza e linearità”.