Onestà intellettuale e curiosità per affrontare la prova delle Amministrative di Messina: una puntata tutta intera di una seduta di Consiglio e poi decide pure se ri -votarli. Per fortuna esiste IMG Press
Spegni il cervello, osserva la corsa per le Amministrative di Messina . Non è la versione buddace di pubblicità regresso ma l’impegno preciso a mettere da parte stereotipi e pregiudizi e a guardare con onestà intellettuale, curiosità e disponibilità d’animo l’evento politico, con l’intervista esclusiva a questo o quel candidato/a dai capelli svolazzanti e una serie di tette al vento che esclusive, quelle, non sono: all’assalto di Palazzo Zanca, prima o poi a qualcuno tocca e stavolta è toccato a noi. E ha prodotto l’effetto di certi pranzi familiari allargati dove si parte ben disposti al sacrificio, si regge fino alla seconda portata e alla fine si crolla addormentati e stesi sul tavolo proprio quando l’esperto dei media distribuisce le pagelle: ahi ahi, se non avevamo speranze prima, figurarsi oggi, già –Per chi non abbia mai visto una puntata intera e integrale del Consiglio comunale l’occasione offerta dalla campagna elettorale è davvero ghiotta: ci sono i progetti più creativi e le promesse più false che da sole spiegano il crac della politica rivisitata in salsa buddace. E ancora salti della quaglia, richieste di interventi, assunzioni, meline, gettoni, blitz. Che storia confusa quella di Gettonopoli, quella, da sola, vale l’impegno di non andare a votare. Ma prima di metabolizzare i gettoni bisogna passare per la pulizia delle strade, la riqualificazione del territorio, la zona falcata, l’occupazione abusiva di strade e sottogoverni. Ma i candidati non badano a spese: eccoli sul palco di una discoteca cimentarsi in cover d’autore mentre la speaker del servizio intona un peana (canto di guerra e di vittoria dedicato alla divinità) al politico o aspirante tale e al contrasto fra il sogno del palco e la realtà che l’aspetta là fuori, dove “là fuori” si materializza, questa volta sfuggendo ai riflettori, il vuoto. Per fortuna la campagna elettorale non si fa attendere. Il nuovo che avanza dispensa pillole di saggezza. La più bella e ovvia: “come tutti si cade e si risale, si cade e si risale” (anche se cadere con lo status di consigliere comunale, amministratore pubblico oppure di onorevole dev’essere un po’ più figo, considerate le prime pagine che si guadagnano). E se qualcuno meno cortigiano rammenta di quando è caduto? I nostri eroi di Palazzo si conquistano simpatia con l’immancabile frase: “trovo noioso logorroico e inutile discutere dei propri problemi continuamente e costantemente”. Ma chi scrive i testi ai politici messinesi? Epperò, hanno programmi, progetti, cure per ogni crisi economica. E cosa sarà mai una factory di idee: il packaging di moda per spacciare occhiali da sole e gadget come amuleti taumaturgici a migliaia di euro cadauno? Ma i candidati a Palazzo Zanca vanno capiti, difesi, coccolati: e a noi stanno pure simpatici, almeno molti di loro sono dei vip e spesso si sfiora il gossip. Per tutto il resto si rischia di schiantarsi: basta rileggersi qualche resoconto dei loro interventi d’aula. Ah, il Palazzo, per fortuna esiste la gente comune: “Lo dici come se fosse un’extraterrestre” – ci risponderebbe qualcuno. E allora? Spegni il cervello, osserva la corsa per le Amministrative di Messina.