Appello per un servizio di monitoraggio e soccorso in Mediterraneo: la risposta della Commissione Europea

A seguito del tragico naufragio nel Canale Sicilia, in cui 46 rifugiati hanno perso la vita, EveryOne Group ha rinnovato il proprio appello per l’istituzione di un servizio di monitoraggio e soccorso immediato nel Mediterraneo. L’iniziativa, lanciata da Roberto Malini, co-presidente dell’organizzazione, si inserisce in un contesto di urgenti richieste di intervento per contrastare le ripetute tragedie che affliggono la regione.

Nel documento inviato ufficialmente alla Commissione Europea, EveryOne Group ha denunciato il persistente fallimento nell’attuazione di misure efficaci di ricerca e soccorso (SAR) nonostante le reiterate promesse. L’appello evidenzia come il Mediterraneo, divenuto una sorta di “cimitero” per coloro che fuggono da conflitti e persecuzioni, richieda un intervento tempestivo e coordinato per salvaguardare vite umane e ristabilire la speranza in una regione così strategica. Fin dal 2006, l’associazione chiede all’Unione Europea di tradurre in azioni concrete gli impegni presi, ribadendo l’urgenza di dotarsi di un sistema di monitoraggio e soccorso efficiente e integrato.

In risposta, il Centro Europe Direct ha inviato una comunicazione in cui si ringrazia per aver condiviso il punto di vista e si informa che il messaggio è stato trasmesso agli uffici competenti della Commissione. Pur precisando che, in quanto servizio di informazione generale, non è possibile commentare opinioni, la comunicazione spiega alcuni aspetti chiave: l’obbligo legale, sancito dal diritto internazionale e dall’ordinamento dell’UE, per gli Stati membri di fornire assistenza a persone in pericolo in mare, in linea con la Convenzione SAR; il ruolo delle autorità nazionali, in quanto il coordinamento delle operazioni di soccorso e la determinazione dei luoghi di disimbarco spettano ai rispettivi Centri di Coordinamento del Soccorso Marittimo (MRCC); l’importanza delle attività SAR nell’ambito della gestione integrata delle frontiere europee, sottolineata anche nella Comunicazione del 14 marzo 2023, che definisce le priorità strategiche e le linee guida politiche per l’UE in materia.

Oltre alla risposta ufficiale, fonti interne hanno comunicato che la Commissione Europea ha preso molto sul serio la richiesta avanzata da EveryOne Group. Le istituzioni stanno lavorando attivamente affinché il progetto venga finalmente discusso e tradotto in misure operative concrete. Questo impegno si inserisce nel quadro di una politica più ampia, volta a garantire una maggiore coordinazione e solidarietà nell’affrontare le sfide umanitarie e di sicurezza che caratterizzano il Mediterraneo.

L’appello di EveryOne Group evidenzia la necessità di un intervento urgente per migliorare le operazioni di soccorso in mare, mentre la risposta della Commissione Europea, unitamente all’impegno dichiarato dietro le quinte, lascia intravedere una volontà di rinnovare il dibattito e di accelerare l’adozione di misure efficaci. Restano, tuttavia, le sfide di coordinamento e l’esigenza di tradurre impegni politici in risultati tangibili per proteggere le vite in mare.