Messina – Sarà ancora Letterio D’Amico a rappresentare la Fit Cisl a Messina. D’Amico è stato confermato come segretario di presidio al termine dell’Assemblea congressuale che si è tenuta oggi al Teatro Vittorio Emanuele alla presenza del segretario generale della Fit Cisl Sicilia, Dionisio Giordano e del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi. La Fit è una delle federazioni strategiche sul nostro territorio che, per vocazione, è un hub naturale dei trasporti.
E infatti al centro dei lavori congressuali c’è stato il sistema attuale delle infrastrutture e del trasporto in Sicilia ed in Italia. «Che sconta carenze e ritardi, con conseguenze inevitabili sul potenziale di crescita e sulla competitività del Paese – ha detto D’Amico – Tale debolezza è acuita dal permanere di forti divari territoriali, che travalicano l’usuale differenza fra Nord e Sud; ma anche tra aree urbane e aree interne, che rappresentano un forte ostacolo alla convergenza economica e sociale e determinano livelli di qualità dei servizi di trasporto molto difformi sul territorio».
Per il sindacato è urgente rilanciare l’attenzione sulle infrastrutture dell’Isola, sul restauro e manutenzione, ricordando il Libro Bianco sulle infrastrutture regionali realizzato dalla Cisl Sicilia e dalla Fit Cisl Sicilia.
«Le infrastrutture rappresentano un patrimonio collettivo e come tale vanno gestite e valorizzate attraverso interventi programmati, che ne garantiscano la piena funzionalità: il loro mantenimento e potenziamento deve essere pianificato in un quadro condiviso e armonico di sviluppo sostenibile finalizzato alla crescita del Pil siciliano».
Nella relazione sono stati toccati tutti i punti cruciali del territorio, dai collegamenti con il Continente e l’attraversamento sullo Stretto al trasporto pubblico locale.
«Occorre individuare misure utili al rilancio della qualità del servizio di traghettamento nello Stretto di Messina nel suo complesso e in particolar modo a quello ferroviario, innalzando gli standard di qualità ed efficienza con unità navali che devono essere dotate di una serie di accorgimenti di ultima generazione in tema di rispetto per l’ambiente. E auspichiamo che anche le strutture portuali/ferroviarie che dovranno ospitare tale naviglio siano sottoposte ad un serio intervento di restyling». Sul fronte Atm, invece, D’Amico ha ripercorso le tappe che hanno portato – attraverso il Salva Messina – alla costituzione della nuova società che «oggi è un’Azienda sana che crea posti di lavoro e fornisce un servizio efficiente. Ovviamente non è tutto rose e fiori, se l’azienda è risanata è pur vero che il sindacato è costretto a confrontarsi giornalmente con una dirigenza aziendale votata all’autoritarismo. Da tempo la CISL cerca di trasmettere all’azienda il principio per cui i lavoratori sono una preziosa risorsa produttiva, e non il nemico da abbattere».
Altra azienda sotto i riflettori è stato il Consorzio Autostrade Siciliane che dopo anni ha visto la sua trasformazione, da ente non Economico ad Economico. «Il consorzio, adesso, potrà agire, pur essendo soggetto pubblico, come privato e quindi muoversi sul mercato, con procedure più snelle per l’appalto di lavori e servizi. Ci auguriamo, di chiudere la lunga stagione contrattuale già nel mese di febbraio 2022 con la contrattazione di secondo livello».
«Il sindacato gioca una partita importantissima anche per le risorse che arriveranno dal Pnrr – ha detto il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi – La città e il territorio hanno bisogno di infrastrutture strategiche, di una visione che guardi al futuro sul tema della mobilità interna. Basta guardare alle aree interne dove è evidente la carenza di mobilità, da quella viaria a quella ferroviaria e portuale. Attorno a questi temi la Fit e la Cisl giocano un ruolo strategico importante nei prossimi anni, bisogna operare in sinergia per dare risposta alle esigenze dei cittadini, delle aree industriali, potenziando le infrastrutture così da dare una possibilità di sviluppo anche alle attività di artigianato che possono essere messe a sistema così da rilanciare anche il territorio dal punto di vista occupazionale».
«Che ci sia l’esigenza di un trasporto integrato in Sicilia è sotto gli occhi di tutti – ha detto, invece, il segretario generale della Fit Cisl Sicilia, Dionisio Giordano – i nostri lavoratori non si sono mai fermati però la pandemia ha certificato come sia arrivato il momento che la Regione, sul trasporto pubblico locale, programmi un riordino complessivo comprendendo che il trasporto ferroviario e trasporto pubblico locale sono due facce della stessa moneta e che il trasporto marittimo non può vivere delle condizioni che fino ad oggi abbiamo vissuto, soprattutto nei collegamenti con le isole minori. Non si possono perdere 150 unità lavorative, come per la procedura aperta da Caronte Tourist, c’è da recuperare il tema del trasporto merci, fondamentale nella fase di lockdown perché senza la logistica non avremmo avuto le merci e, ovviamente, persino cibo in casa. Tutto, è chiaro, va confezionato dentro una vertenza complessiva dell’infrastrutture. Il ripetersi del dibattito sul Ponte sullo Stretto non può essere considerato come la ripetitività di un sogno dei siciliani. Serve innanzitutto che le infrastrutture individuate all’interno del Pnrr trovino, entro il 2026, la loro realizzazione e che la Sicilia sia collegata verso il resto d’Europa entro 2027 grazie ai fondi di sviluppo e coesione».