“In tanti hanno manifestato perplessità profonde sull’autonomia differenziata: dalla Cei alla Banca d’Italia. Per non parlare di decine di giuristi, intellettuali, forze politiche, tra cui il nostro partito e Forza Italia. Ci sarà certamente spazio per un referendum abrogativo, perché sono in campo ricorsi di legittimità costituzionale.
La nostra Regione ha ritenuto di non impugnare: scelta che personalmente non condivido. Il problema sono i Lep ( i Livelli Essenziali delle Prestazioni) che, a norma di Costituzione (art. 117), vengono fissati dalla Stato per i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. In linea di principio, i Lep riguardano la totalità dei ‘diritti civili e sociali’. Tuttavia, la legge ne estrapola un ampio sottoinsieme e delega il governo a definirli entro 24 mesi. Sarà un momento centrale per provare a superare criticità decisive. Viceversa occorre prepararsi al referendum abrogativo.
Depositare il quesito in cassazione e chiamare gli italiani al voto, superando il quorum di almeno il 50% più uno degli elettori aventi diritto. Se continua così, se non si raccoglieranno paletti e correzioni per evitare una secessione di fatto, si dovrà ricorrere al referendum, alla democrazia diretta! L’autonomia, nella quale crediamo noi autonomisti, é una cosa totalmente diversa. Nasce per unire e non per dividere. Per assumersi le proprie responsabilità, non sacrificando diritti di pezzi di questo paese, del mezzogiorno, già martoriato dai governi centrali dell’unità in avanti”.
Lo dichiara Sabrina Renna, ex consigliere comunale di Acireale ed esponente Mpa.