Le Associazioni dei Consumatori Adiconsum, Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codici, Confconsumatori, CTCU, Movimento Consumatori e Udicon hanno richiesto un incontro al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per discutere dell’orientamento allarmante della magistratura nei confronti delle azioni collettive.
“Stiamo osservando – scrivono in una nota congiunta le Associazioni dei Consumatori – un preoccupante orientamento giurisprudenziale in vari Tribunali d’Italia che di fatto tende a scoraggiare, se non proprio impedire, il ricorso alle azioni di classe da parte delle Associazioni. Ultimo episodio che si cita è la recente decisione del Tribunale delle Imprese di Roma che ha riguardato l’azione inibitoria collettiva promossa da 104 cittadini contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Pur non entrando nel merito dell’iniziativa legale in questione, desideriamo porre l’accento sul significato e sule conseguenze della condanna alle spese legali disposta per i ricorrenti, che ammontano a circa 240.000 euro.
È evidente la funzione punitiva e irragionevole di tale decisione. Ma la vicenda del Tribunale di Roma non è un caso isolato, anzi è la regola applicata dai Tribunali. In particolare, ci preme segnalare la disparità di trattamento che si crea nel calcolo delle spese legali: in caso di rigetto si applica il principio del ‘disputatum’ e in caso di soccombenza il principio del ‘decisum’, violando così il principio generale di proporzionalità ed adeguatezza, soprattutto in considerazione della funzione economica-sociale delle azioni collettive, previste dall’Ordinamento europeo e nazionale in funzione di regolazione del mercato. Se effettivamente si vuole riconoscere questo ruolo regolatore del mercato alle Associazioni dei Consumatori, si deve prevedere una norma che stabilisca in caso di soccombenza che il consumatore e le Associazioni rappresentative possono essere condannati al rimborso delle spese a favore del resistente nel solo caso di mala fede o colpa grave. Quindi le Associazioni, per svolgere una funzione riconosciuta dalla legge ed elevata a principio regolatore comunitario, sono continuamente esposte a un rischio di soccombenza eccessivo.
Tale disparità non può essere casuale, ma è evidentemente frutto di un indirizzo consapevole che ha come effetto quello di disincentivare dall’uso delle azioni collettive. Questa situazione rappresenta una ingiustificata interferenza negli indirizzi comunitari della tutela del consumatore e solleva serie preoccupazioni circa l’effettiva tutela collettiva prevista dall’ordinamento”.
Per queste ragioni le Associazioni dei Consumatori Adiconsum, Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codici, Confconsumatori, CTCU, Movimento Consumatori e Udicon hanno deciso di richiedere un incontro al Ministro Nordio per discutere dei correttivi da inserire nella disciplina delle azioni collettive che tenda a riportare a giustizia il tema delle spese legali.