BLENGINO (RADICALI ITALIANI) – CARCERE: DAL TOUR DI AGOSTO RISULTATI DRAMMATICI

I Radicali Italiani concludono il tour di agosto nelle carceri italiane con 12 visite e 7 denunce per tortura nei confronti del Ministro Nordio.
“Le condizioni” – dichiara Filippo Blengino, Tesoriere dei Radicali Italiani – “sono drammatiche. Le carceri sono sovraffollate, le strutture fatiscenti, le attività rieducative inesistenti, il disagio psichico dilagante. Non si intravede all’orizzonte una seria e pragmatica riforma carceraria. Si assiste a una sistematica violazione dei diritti umani. Per questo motivo, abbiamo più volte denunciato il Ministro Nordio per tortura e rilanciamo le nostre proposte su indulto, amnistia e liberazione.”

RESOCONTO VISITE:

  • Rebibbia: Nel carcere femminile, tre bambini sono costretti a vivere con le loro madri. Minorenni crescono dietro le sbarre, con scarsissime possibilità di socializzare e vivere come tutti i bambini normali.
  • Sollicciano: Le condizioni igieniche sono drammatiche: topi, cimici, insetti nei materassi. La struttura è fatiscente, con crepe e infiltrazioni. La presenza di detenuti è superiore alla capienza regolamentare: a fronte di 497 posti, di cui 106 non disponibili, i detenuti sono 513. Il caldo è così eccessivo che le barriere di vetro-cemento esplodono.
  • Napoli: Visita agli istituti di Secondigliano e Poggioreale. A Poggioreale, abbiamo riscontrato un sovraffollamento notevole: a fronte di 1.624 posti, i detenuti sono 2.058. La scarsa igiene e la carenza di iniziative rendono Poggioreale un istituto invivibile.
  • Minorile Casal del Marmo: Il disagio psichiatrico è palpabile: ragazzi giovanissimi, poco più che bambini, con numerosi tagli sulle braccia.
  • Opera (Milano): La situazione del carcere di Opera rispecchia purtroppo quella delle carceri italiane: sovraffollamento, croniche carenze di organico e risorse economiche. Sebbene ci siano iniziative trattamentali migliori rispetto ad altri istituti, non basta. Le celle sono piccole, i detenuti vivono con servizi igienici accanto alla cucina. Abbiamo visto persone con più di ottant’anni in gravi condizioni di salute senza un supporto adeguato. Anche qui, come altrove, c’è un’emergenza psichiatrica drammatica.
  • Benevento: Le iniziative rieducative non sono sufficienti, così come a Bologna, dove il sovraffollamento è notevole e i problemi strutturali evidenti. A fronte di una capienza di 503 posti, i detenuti sono 828. Centoventisette di loro sono in attesa di giudizio; molti sono in carcere per reati legati alle sostanze stupefacenti. Molti potrebbero ottenere misure alternative, ma essendo stranieri non hanno un domicilio.
  • Torino: La situazione è molto complessa: se la sezione femminile è più tranquilla ma con un non trascurabile allarme psichiatrico, nella sezione maschile il clima è molto teso, con continue aggressioni ai danni degli agenti e condizioni di detenzione disumane: muffa e scarsa igiene. Anche qui, le latrine sono collocate a pochi centimetri da dove i detenuti cucinano, e gli atti di autolesionismo sono all’ordine del giorno.
  • Vercelli: Il carcere di Vercelli è uno dei pochi istituti penitenziari non sovraffollati. Abbiamo trovato un personale molto attento all’attività di reinserimento sociale, ma c’è una carenza di personale che non riesce a soddisfare le esigenze dei detenuti. Anche qui c’è un grave problema di disagio psichico: trenta persone a settimana vengono segnalate per rischio suicidario. Su 264 detenuti, 168 sono sottoposti a cure farmacologiche per disturbi psichiatrici, un numero esorbitante. Inoltre, stanno aumentando gli episodi di autolesionismo: abbiamo visto molte persone con tagli sulle braccia. La struttura è vecchia e presenta infiltrazioni. In alcuni piani ci sono ancora docce comuni, il che, oltre a violare l’ordinamento penitenziario, crea disagio. Nelle sezioni in cui i detenuti sono rinchiusi sulla base della circolare Renoldi, si percepisce ovviamente più tensione.
  • Ivrea: Il personale scarseggia e i detenuti sono troppi: il tasso di sovraffollamento è pari al 143%. Le camere detentive sono senza doccia e acqua calda.
  • Aosta: Anche ad Aosta si riscontra una preoccupante carenza di personale. Purtroppo, anche qui il disagio psichico dilaga: abbiamo visto più detenuti con evidenti tagli sulle braccia.
  • Minorile Bologna: Anche nel minorile di Bologna, purtroppo, la condizione carceraria supera i limiti della decenza. Ci sono 43 ragazzi in una struttura che potrebbe ospitarne una quarantina. A causa del Decreto Caivano, il numero dei detenuti è aumentato vertiginosamente, e molti di loro mostrano evidenti disagi psichici. Abbiamo riscontrato numerosi atti di autolesionismo: ragazzi con evidenti tagli sulle braccia, pile e chiodi ingoiati, uno scenario spettrale. C’è una preoccupante carenza di personale, mediatori culturali ed educatori. Dovrebbero esserci 10 educatori, ma ne sono presenti solo 2 o 3.
  • Regina Coeli: La situazione è rovente: 1.140 posti, 638 detenuti. Più che un carcere, sembra di entrare in gabbie, con centinaia di detenuti abbandonati, senza iniziative rieducative, senza personale, senza nemmeno un’area verde.