C’è una figura, sovente ignorata ma onnipresente, che incarna meglio di qualunque altra l’essenza dell’italiano medio. Un personaggio che non conosce crisi, che si muove con destrezza nel mare torbido della burocrazia, sfuggendo alle secche del merito come un abile navigante. È il raccomandato, l’italiano modello. Colui che è sempre al posto giusto, anche quando non lo merita. Anzi, soprattutto quando non lo merita…
Davide Romano
Molte dotte citazioni e qualche luogo comune per raccontare un fenomeno che non ha confini e non ha tempo. Sempre attuale resta la frase “Scagli la prima pietra…”. Chi non ci ha provato o più semplicemente ha sperato in un aiutino? Ma è facile solleticare la morale comune secondo la quale vanno avanti sempre quelli.
Fortunatamente spesso si racconta di gente che ce l’ha fatta unicamente puntando sulle proprie idee, credendo fortemente sulla propria determinazione. Olivetti e Rizzoli, storie parallele di due Martinit. La vetta di una montagna fatta di imprenditori, scienziati, scrittori, artisti. Una montagna fatta di successi.
Signor Romano, forse perché sono vecchio, ne ho le scatole piene del racconto di un Paese che sembra uscito dai film della commedia italiana con Alberto Sordi, insuperabile protagonista di quell’Italietta. Il nostro Paese non è entrato tra le sette potenze mondiali perché fatta di raccomandati.
Ci sono sempre stati e ci saranno sempre, ma la storia l’hanno scritta gli altri.
Nicola Forcignanò