La Camera Civile di Messina esprime il proprio dissenso al contenuto della Legge di Bilancio 2022 sull’ipotesi di modifica all’art. 1 del Testo Unico in materia di spese di giustizia che “consentirebbe” al personale di cancelleria preposto di non procedere all’iscrizione a ruolo delle cause in caso di omesso o erroneo pagamento delle somme costituenti il contributo unificato.
E’ palese, infatti, l’incostituzionalità della preannunciata norma che vuole subordinare l’esercizio dell’azione giudiziaria al preventivo pagamento di una somma di denaro; giova, infatti, ricordare che più volte la Consulta ha sancito l’illegittimità di qualsiasi disposizione volta a paralizzare la tutela giurisdizionale a beneficio dell’interesse fiscale già ampiamente protetto dall’obbligo del cancelliere di trasmettere gli atti agli uffici finanziari competenti ai fini della riscossione coatta. Il “costo” della giustizia, peraltro, è l’unico ad essere preteso anticipatamente all’espletamento del servizio e ad ogni tipo di attività, e differentemente da ogni altra imposta, non consente di beneficiare di rateizzazioni anche nei casi di pagamento di importi assai onerosi cui spesso, purtroppo, i cittadini vengono costretti.
“Tale previsione giunge, purtroppo, concomitante a una serie di provvedimenti che affollano un periodo di particolare sofferenza e sfiducia che il cittadino mostra nei confronti di un sistema giudiziario perennemente in affanno ed è nostro compito combattere quest’obiettivo ormai evidente volto a contenere, se non precludere, l’accesso alla giustizia con grave danno anche per l’avvocatura che non può assistere a ulteriori aggravi delle già enormi responsabilità addebitate.” ha dichiarato l’avv. Rosaria Filloramo, Presidente della Camera Civile di Messina.