CARCERE. ANNALISA CORRADO: DA DECRETO CAIVANO SCELTE SCELLERATE DEL GOVERNO. DOV’È RIEDUCAZIONE?

“Con il trasferimento dei primi nove giovani nel carcere per adulti della Dozza, il Governo Meloni dimostra ancora una volta quale sia la sua idea di ‘giustizia’: repressione cieca, abbandono delle politiche sociali e totale disprezzo per il reinserimento e la rieducazione”, dichiara Annalisa Corrado, nella Segreteria nazionale del PD ed Europarlamentare S&D eletta nel Nord-Est.

L’Eurodeputata si riferisce alla decisione del Governo Meloni di risolvere il problema del sovraffollamento degli IPM (Istituti Penali per i Minorenni) attraverso il trasferimento di una quota di giovani detenuti nelle carceri per adulti, a partire proprio dalla Dozza di Bologna.
Un’iniziativa che Altro Diritto definisce “illegittima”.

Invece di riconoscere nel Decreto Caivano la radice del problema del sovraffollamento degli IPM, e invece di affrontare le cause profonde del disagio giovanile nella nostra società, il Governo ha riempito gli istituti minorili fino al collasso. Ora, la ‘soluzione’ è quella di spedire i giovani nelle carceri per adulti, spezzando ogni possibilità di recupero e trasformando la detenzione in uno strumento di annientamento sociale”, aggiunge.

“Questa scelta non solo viola i principi costituzionali, che stabiliscono chiaramente la finalità rieducativa del carcere nel nostro Paese, ma prepara il terreno per un fallimento collettivo: senza percorsi di reinserimento, il carcere diventa un girone infernale che alimenta recidiva e marginalità”.

Rivolge poi un plauso alla Regione Emilia-Romagna: “mentre la Regione stanzia 4,5 milioni di euro destinati proprio al reinserimento sociale, quelli al Governo continuano a investire in manganelli e celle. Mi sembra che questo parli chiaramente dei valori e dei modelli che muovono le parti in causa. Pieno sostegno alle mobilitazioni delle forze civiche e del PD di Bologna, che in queste settimane hanno fatto sentire la propria voce in difesa dei diritti dei detenuti”, conclude la MEP.