Il prossimo Rapporto Sud del Sole 24 Ore, in edicola venerdì 21 aprile, in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna dedica l’apertura al settore dell’automotive perché la riduzione dei volumi e la transizione verso i motori elettrici coinvolgono in maniera pesante le regioni meridionali da cui provengono i due terzi della produzione italiana.
Melfi ha visto dimezzare le unità prodotte rispetto ai picchi del 2016-17 e Pomigliano è scesa negli ultimi anni sotto la soglia delle 200mila auto. Il tema dei volumi produttivi, dunque, è al centro del futuro industriale dei due stabilimenti. Anche il mondo delle forniture è in allarme perché costituito da un tessuto che presenta non poche fragilità: imprese di piccole dimensioni, con un mercato limitato e spesso con un solo committente. Non mancano esempi di aziende di maggiori dimensioni o anche multinazionali che hanno già ottenuto commesse e stanno lavorando alla conversione all’elettrico. A Bari, nell’area industriale di Modugno, Magna (ex Getrag) si prepara a lanciare cambi a tripla frizione per i motori ibridi di classe A e B di Mercedes. La commessa con la casa automobilistica tedesca è di 360.000 cambi l’anno a partire dal primo trimestre 2025. Mentre Magneti Marelli divisione Electric Powertrain ha avviato la fornitura di tre motori elettrici per Maserati GranTurismo Folgore, prima auto elettrica della Casa.
Il reportage. Catania si avvia alle urne dopo un anno di vuoto amministrativo dovuto alla sospensione prima e alle dimissioni poi del sindaco Salvo Pogliese. E si ripresentano i nodi non sciolti e le criticità: dalla zona industriale al waterfront, all’attuazione del Pnrr. Il Rapporto Sud di venerdì 21 aprile dedica un ampio reportage al capoluogo etneo definita la Milano del Sud per la sua vitalità imprenditoriale: 298.762 sono, per l’Istat, il numero di residenti a Catania al 31 dicembre 2022. Nel frattempo sono in totale 40 gli interventi già approvati e da realizzare a Catania con gli oltre 183 milioni di euro del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr). La fetta più grossa dei 183.386.124 euro disponibili (oltre 83 milioni) è andata alla mobilità: quasi 78 milioni per l’acquisto di 110 autobus a emissione zero (a idrogeno ed elettrici), mentre altri 5 milioni saranno investiti sulla rete ciclabile urbana. Un investimento importante è quello dei Piani urbani integrati con 76 milioni per 13 progetti. Alla voce opere varie ci sono quattro progetti già approvati dal valore di 20,842 milioni di euro: si tratta della realizzazione di 64 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e due asili nido. Nove sono i progetti di Politiche sociali con una dote di 7,156 milioni di euro mentre sei milioni e mezzo sono stati destinati allo Sport. Poco più di quattro milioni invece per il digitale e i beni confiscati.
Calabria e il ponte sullo stretto. Per rendere più sostenibile l’investimento per il Ponte sullo Stretto, Governo e Regione Calabria accelerano sulla realizzazione delle opere complementari. Stanziati tre miliardi per la strada statale 106, mentre per il completamento dell’A2, nel tratto Cosenza-Altilia, il governatore Roberto Occhiuto ha chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvinie 2,6 miliardi, come racconta il Rapporto Sud di venerdì 21 aprile.
Continuità territoriale. Mancano 14 giorni al 5 maggio, quando scadrà il termine fissato dal bando per l’affidamento delle tratte in continuità territoriale: ossia a tariffe agevolate e dietro compensazioni pubbliche, tra la Sardegna e il Lazio. Entro il 5 maggio le compagnie interessate a garantire il servizio, oggi assicurato in regime di proroga dalla Grimaldi Euromed, potranno partecipare alla partita che prevede una sovvenzione pubblica di 42,4 milioni per 36 mesi, oltre a una possibile proroga di altri sei mesi per un valore di 7 milioni, spiega il Rapporto Sud del Sole 24 Ore. Confindustria Sardegna meridionale propone l’istituzione della quarta corsa e di una linea merci da Cagliari per il porto di Genova.
Industria delle vacanze. C’è un altro turismo da declinare in Puglia, legato all’enogastronomia e dall’impatto economico tutt’altro che trascurabile: il settore potrebbe generare altro valore aggiunto per un totale di 480 milioni, si legge sul Rapporto Sud in edicola il 21 aprile. Il peso del valore aggiunto del settore turistico rispetto al Pil regionale potrebbe salire, a certe condizioni, dall’attuale 6,8% al 7,5 per cento.