Roma – Porre l’attenzione, tramite le opinioni, i comportamenti e i valori degli italiani, sulle difficoltà che incontrano i due pilastri del modello sociale, famiglie e Stato, chiamati a misurarsi con nuove ristrettezze e crisi globali.
E’ l’obiettivo del Quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla “Sostenibilità sociale e la rinnovata sfida del welfare italiano” presentato oggi in Senato. Dall’indagine emerge che il welfare potrà tornare a erogare servizi universalistici essenziali, ammortizzare disparità eccessive e supportare le persone solo con il ritorno del lavoro quale fonte primaria di opportunità di ascesa reddituale e sociale.
Gli italiani sono preoccupati per il futuro prossimo della società. L’84,9% dichiara di intravedere incertezza e insicurezza. Allarma il blocco della mobilità sociale, che per il 58,6% dei cittadini farà aumentare le disparità sociali. Per il 43,3%, nella società italiana ci saranno meno equità e giustizia sociale; il 36,9% teme minore attenzione ai diritti dei lavoratori. Il rialzo dei prezzi catalizza le paure degli italiani. Il 75,4% degli occupati è convinto che non avrà aumenti delle entrate familiari nel prossimo anno, mentre il 73,9% degli italiani pensa che dovrà ridimensionare le spese. La reazione alla minaccia dell’inflazione porta l’86,9% a essere favorevole a indicizzare retribuzioni, salari e stipendi all’aumento dei prezzi, tornando alla scala mobile.
Prezzi più alti poi, si traducono in minor consumo di beni e servizi a parità di reddito, così il 59,7% degli italiani è convinto che dovrà ridurre le spese per scarpe e abbigliamento, il 62,3% quelle per vacanze, viaggi e tempo libero, mentre il 41,7% pensa che dovrà rinunciare a cure o visite mediche a pagamento intero, con risorse proprie. Tuttavia, nel 2022 redditi e spese per consumi delle famiglie hanno tenuto bene. Infatti, il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici è rimasto invariato nel confronto tra I-III trimestre 2021 e gli stessi trimestri del 2022, con un -0,3% reale.
Dal Quarto Rapporto Censis-Tendercapital emerge come il risparmio delle famiglie, nel confronto tra i primi nove mesi del 2022 e quelli del 2021, abbia subìto una contrazione drastica in termini nominali (-292 miliardi di euro) e reali (-11,3%). Il cash, invece, è aumentato nominalmente di 36 miliardi di euro, subendo però una riduzione reale del 3,8%. Sono 7,5 milioni le persone appartenenti a famiglie le cui entrate coprono appena le uscite e aumentano, rispetto al 2010, sia i lavoratori in povertà assoluta (erano il 3% del totale) sia in povertà relativa (erano il 7%). Il welfare pubblico stenta sempre più: il 67,3% degli italiani, nei dodici mesi precedenti l’intervista, per avere prestazioni sanitarie si è dovuto rivolgere al privato. Così solo il 40,4% è soddisfatto del funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale della sua Regione, mentre nel 2019 era il 55%.
Il 90,4% degli italiani, con percentuali trasversali a redditi, condizione professionale, età e titolo di studio, si dichiara favorevole a fissare una retribuzione minima per legge. Riguardo al reddito di cittadinanza, il 65,1% degli italiani lo reputa uno strumento per aiutare persone in difficoltà; al contempo, il 73,2% è convinto che tale strumento disincentiva le persone a lavorare, mentre oltre l’88% ritiene che i soldi pubblici dovrebbero servire a incentivare la ricerca del lavoro. Secondo il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita, “la nostra società è segnata da un elemento cruciale: la paura dell’incertezza futura. È quel che più condiziona le aspettative e spesso fa vedere la realtà più nera di quanto sia. Purtroppo, l’inflazione, la guerra, la crisi energetica hanno generato problemi e, tuttavia, sinora la sostenibilità sociale in Italia ha tenuto bene. Il rischio reale è per il futuro prossimo di continuare a galleggiare per paura e, in questa situazione, la cosa peggiore è affidarsi all’opinionismo, piuttosto che ragionare sulla chimica reale della nostra società”.
Per il Presidente di Tendercapital, Moreno Zani, “i dati del Quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla sostenibilità sociale e il welfare italiano evidenziano in maniera chiara le difficoltà che oggi incontrano i due pilastri del modello sociale italiano, le famiglie e lo Stato. Crescono, infatti, le ristrettezze economiche di molti nuclei familiari e, nonostante nel 2022 abbiano tenuto bene sia il reddito sia le spese per i consumi, occorre prendere atto di una severa contrazione del loro risparmio. Una situazione di instabilità, insomma, che genera incertezza e preoccupazione per il futuro, ma anche la convinzione che si può lavorare per un nuovo welfare inclusivo, prospero e sostenibile”.