Bene per Assoutenti la stretta sugli autovelox approvata dal Governo, uno strumento troppo spesso usato dagli enti locali per fare cassa e che lo scorso anno ha garantito nelle grandi città introiti per quasi 76 milioni di euro. Proprio Assoutenti qualche settimana fa aveva diffuso un report in cui, dalla Telesina al Salento passando per le Dolomiti, si evidenziavano le anomalie legate all’uso degli autovelox in Italia.
Le principali 20 città italiane hanno ottenuto nel 2022 incassi pari a 75,8 milioni di euro grazie agli apparecchi di rilevazione automatica della velocità – spiega Assoutenti – Il comune che detiene il record di multe da autovelox è Firenze, con 23,2 milioni di euro di proventi, seguita da Milano (12,9 milioni) e Genova (10,7 milioni); Roma si ferma a poco più di 6 milioni di euro. Non mancano però le incongruenze: Napoli incassa appena 18.700 euro dagli autovelox, mentre il piccolo comune di Paupisi in provincia di Benevento, grazie agli apparecchi installati sulla temibile strada statale 372 “Telesina”, ha incassato 1,5 milioni di euro. E proprio lungo la Telesina, su un tratto della lunghezza di circa 25 km, si contavano a luglio ben 7 postazioni autovelox per senso di marcia, con limiti di velocità che sono stati modificati nel tempo creando confusione tra gli automobilisti e una raffica di sanzioni. Per non parlare del Salento, i cui comuni hanno ottenuto lo scorso anno complessivamente circa 23 milioni di euro grazie alle sanzioni elevate tramite gli autovelox installati sulle strade che collegano i vari paesi della zona: solo il comune di Cavallino ha visto gli introiti degli autovelox passare da zero del 2021 ai 2.520.121 euro del 2022 grazie all’apparecchio di rilevazione della velocità installato sulla statale 16 Lecce-Maglie. Nelle settimane scorse lungo il percorso Rovereto-Garda, in appena 56 km risultavano segnalati circa 15 postazioni autovelox, mentre nel tratto Bolzano-San Candido (circa 100 km) gli autovelox segnalati erano oltre 10.
“Siamo favorevoli alle multe verso chi supera i limiti di velocità e a qualsiasi inasprimento delle sanzioni per i trasgressori, a patto che i primi a rispettare le regole siano gli enti locali, che non devono usare gli autovelox come bancomat ma solo ai fini di garantire la sicurezza stradale – spiega il vicepresidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – In tal senso riteniamo giusto regolarizzare l’uso di tali apparecchi prevedendo però sanzioni salate anche per gli enti locali che non rispettano le disposizioni”.