Comune di Messina dipendenti non siano strumento per campagna elettorale ma risorsa per il raggiungimento degli obiettivi. La FPCGIL chiede al Sindaco De Luca uno Stop and Go.
La FP CGIL rilancia su ruolo, competenza e disponibilità dei dipendenti del Comune di Messina attraverso una seria e sistematica analisi dello stato di salute della macchina amministrativa comunale. Si riparta con un Piano straordinario di assunzioni.
Basta utilizzare i dipendenti del Comune di Messina quale strumento per una continua campagna elettorale, dichiarano Francesco Fucile, Segretario Generale e Giuseppe Previti, Responsabile aziendale FP CGIL; è finito il tempo degli annunci e delle delazioni per parlare alla pancia dei cittadini, ora si passi al merito delle questioni e la FP CGIL è pronta a confrontarsi nel merito dello stato di salute della macchina amministrativa comunale e a portare a valore le competenze e la disponibilità della maggior parte dei dipendenti e tutto questo con dati di fatto.
La FP CGIL rispedisce, quindi, al mittente tutte le dichiarazioni del Sindaco De Luca delle recenti dirette Facebook,“classe burocratica che fa schifo e che ha fatto i porci comodi” classe di delinquenti”, per non parlare degli attacchi personali ed esempi che farebbe bene a non fare.
Inoltre la FP CGIL di Messina dà un giudizio negativo sui trasferimenti posti in essere al Comune, spostamenti che sembrano rispondere ad indicazioni di Assessori piuttosto che ad utilizzare la professionalità dei dipendenti, a volte assistiamo a veri e proprie invasioni di campo da parte di Assessori che si sostituiscono ai dirigenti. In tutto questo ci chiediamo: ma se i debiti del Comune di Messina sono stati abbattuti sarà anche per i lavoro dell’apparato burocratico oppure per grazia ricevuta? se “si è trasformato un Comune colabrodo in una macchina da guerra”, sarà anche per l’attività dei dipendenti comunali oppure per volontà divina? .
Proprio per cercare di cambiare registro presentiamo al Sindaco De Luca uno studio della FPCGIL Messina in cui attraverso un’analisi comparativa dello stato di salute delle macchine amministrative dei Comuni capoluogo delle Aree Metropolitane italiane è facile desumere come la Città di Messina non è sicuramente ai primi posti.
Si tratta di un lavoro di comparazione che mette in evidenza la situazione di forte crisi in cui versa la macchina amministrativa comunale, che si trova rispetto alle altre realtà analoghe dei Comuni capoluogo delle 13 Aree Metropolitane italiane in una condizione di forte penalizzazione, relegata nelle ultime posizioni sia sul rapporto tra dipendenti/abitanti sia per il rapporto tra dirigenti/dipendenti.
Da una lettura attenta dei dati è facile comprendere come le parole che vengono usate nei confronti dei dipendenti comunali, molto spesso sono in antitesi alla carenza di risorse umane e a carichi di lavoro che sono diventati insopportabili. Senza ovviamente voler sottacere sull’età media dei dipendenti comunali e sulla mancata formazione specialistica che spesso avrebbe potuto rappresentare la chiave di svolta per alcune ataviche carenze.
Il dato va anche letto nell’articolazione funzionale dei dipendenti che rende bene in quale situazione si trova il Comune di Messina, che secondo quanto disposto dal DM del Ministero Interno del 10.04.2017, quale Ente sottoposto a controllo in analogia agli Enti dissestati, potrebbe legittimamente potrebbe avere fino a 2000 dipendenti.
Dal dato di 1352 dipendenti al 31.12.2018, Conto Annuale 2018, si deve tener conto che circa 479 dipendenti sono classificati in categoria A e B quindi per funzioni ausiliarie, circa 300 sono gli appartenenti al Corpo di PM, e quindi di fatto il Comune viene retto da circa 550 dipendenti, sempre come dato al 31.12.2018.
Nel 2020 con 1192 dipendenti in totale il numero degli addetti alla macchina comunale al netto del personale in Cat. A e B e della PM scende a 500 con evidente dimostrazione che il trend è in continua diminuzione e parallelamente i carichi di lavoro aumentano.
La situazione si aggrava secondo le proiezioni formulate nella nostra analisi fino ad una situazione che nel 2021 vedrà in servizio complessivamente solo 1080 dipendenti.
Ora però è arrivato il momento delle scelte, dichiarano Francesco Fucile, Segretario Generale e Giuseppe Previti, Responsabile aziendale FP CGIL, e per invertire la tendenza si deve procedere ad un Piano straordinario di assunzioni per far ripartire la macchina amministrativa.
Il recente Piano Triennale del Fabbisogno di Personale 2020/22 non prevede alcuna assunzione a tempo indeterminato al netto del completamento delle stabilizzazioni e delle integrazioni full time dei dipendenti già in servizio. E ancora più importante, sottolineano Fucile e Previti, nessuna riflessione si fa sulla riqualificazione dei dipendenti comunali che aspettano da anni l’applicazione dell’art.20, comma 15 del Decreto legislativo 75/2017, per vedere legittimamente soddisfatte le aspettative e i giusti riconoscimenti professionali, che in settori chiave come la Polizia Municipale ed altri dipartimenti strategici rappresenterebbe la giusta soluzione alla funzionalità dei servizi.
Ed è proprio da qui che la FP CGIL chiede di ripartire. Che si faccia una analisi seria di quello che dovrà essere la macchina amministrativa della 13sima Città Metropolitana del paese e si predisponga un piano credibile, attuale, moderno e sostenibile di assunzioni e riqualificazioni che possa affrontare le innumerevoli sfide che ci attendono.