I primi passi dopo il 18 maggio sono ancora stentorei. Finito il periodo di confino, ora, in modo più concreto e tangibile, dobbiamo darci da fare per rimediare ai danni che sono stati e che abbiamo creato e che continuano ad essere tali. E dobbiamo ragionare in termini planetari, visto che il problema da cui è scaturito tutto quello che stiamo vivendo in questo momento, può solo avere una soluzione planetaria.
Cerchiamo di capire in quale contesto dobbiamo impegnarci per tornare alla “normalità”.
Solo alcuni esempi.
C’è chi da marzo, avendo fatto domanda ed essendo la stessa accettata, non ha ancora ricevuto il bonus di 600 euro, ed apprende che Inps sta erogando l’altrettanto importo per il mese di aprile, mentre si apprestano ad essere divulgate le informazioni per come avere altrettanto bonus (di 1.000 euro per alcuni) per il mese di maggio. Questo qualcuno è uno ligio alle leggi, paga tutte le tasse e le imposte e, nel suo caso, è consapevole che tutti i contributi personali che sta versando all’Erario per la sua attività, non li vedrà mai perché entreranno nell’archivio senza fondo dei contributi silenti.
L’ayatollah Ali Khamenei, guida spirituale dell’Iran, nel discorso tenuto in occasione della Giornata al Quds e riportato dai media iraniani, ha ricordato che è giusto fornire armi ai palestinesi, che il sionismo è il cancro e va abbattuto con ogni mezzo e che lo stesso sionismo non ha niente a che fare con l’ebraismo.
La Tanzania ha sconfitto il nuovo coronavirus con il potere della preghiera. Lo ha detto oggi il suo presidente, John Magafuli. Il capo dello Stato africano si è così espresso dopo che il numero di casi confermati di coronavirus in Tanzania è rimasto invariato per tre settimane.
Sì, forse siamo già tornati alla ‘normalità”.
E quindi occorre ancora lottare per meglio affermare il federalismo in Europa e la globalizzazione nel mondo, creando organismi di governo politico della stessa. Altrimenti:
– la burocrazia in un singolo Paese ci ammazzerà
– la risoluzione dei conflitti non sarà mai raggiunta
– saremo ammazzati da tanti e tanti altri virus
Vincenzo Donvito, presidente Aduc