Il ritardo che si è verificato nell’erogazione della mensilità di DICEMBRE dovuta ai dipendenti ATM, è un fatto grave che va risolto nelle sedi opportune. Gli allarmismi tattici e l’istigazione a sfasciare tutto può servire a una minoranza di oppositori che auspicano la catastrofe per dare un senso alla loro opposizione e dimostrare di esistere ma non risolve il problema dei lavoratori senza stipendio. CISL, FAISA, UGL e ORSA non giustificano il ritardo dello stipendio che resta un diritto costituzionale imprescindibile, ma Invece di dedicare preziose risorse ai comunicati stampa autoreferenziali, o peggio, rispondere al turpiloquio che in queste occasioni echeggia nelle pagine dei social con insulti diretti all’Azienda, al Sindaco e a una parte di Sindacato, proferiti da soggetti minoritari mai vista in piazza, che riescono ad organizzare proteste solo nel territorio virtuale, dove non si vedono i numeri della rappresentanze, questo fronte sindacale si è impegnato, come sempre, a risolvere concretamente il problema che in questa fase affligge i lavoratori e le loro famiglie.
Da interlocuzioni dirette tenute in questi giorni con i Commissari Liquidatori, con la Direzione Aziendale e con gli Istituti Comunali competenti, è emerso che il Comune di Messina ha girato i fondi necessari ad ATM e l’azienda, in data 29.01.2020, ha effettuato alla Banca Nazionale del Lavoro il bonifico propedeutico al pagamento degli stipendi, però, come è noto a tutti, la situazione debitoria di ATM in liquidazione è drammatica e la banca, legittimamente, ha bisogno di tempo per porre in essere ogni precauzione a sua tutela.
L’azienda ha comunicato alle scriventi OO.SS. che dopo i passaggi di rito, in data odierna si è reso concreto e spendibile l’accredito della somma che il prossimo lunedì 3 febbraio consentirà il pagamento dello stipendio di DICEMBRE e, sempre secondo fonti aziendali, sarebbe pronto anche il pagamento del mese successivo. In buona sostanza, a partire dal prossimo lunedì, i lavoratori dovrebbero ricevere due mensilità a distanza di pochi giorni. Come, fra l’altro, era stato ampiamente annunciato.
Si tratta degli ultimi intoppi prima di mettere la parola fine all’ATM in liquidazione, mangiatoia della politica che ha fatto pagare a caro prezzo ai messinesi anni di mala gestio e sperpero di denaro pubblico che stava trascinando l’intera città al dissesto. I dipendenti ATM, ma anche il resto dei messinesi, non sono più disposti a pagare le conseguenze del debito insanabile accumulato negli anni da questa azienda oggi in liquidazione.
Il percorso del “Salva Messina” è necessario quanto inarrestabile, non serve lanciare continui allarmi per esasperare gli animi e istigare i lavoratori che sono intelligenti ed hanno ampiamente capito con chi schierarsi. CISL, FAISA, UGL e ORSA non devono tutelare e difendere nessuno oltre i lavoratori, non hanno governi amici né amici da garantire e soprattutto non si prestano a sponsorizzare nessuna parte politica. Con l’Amministrazione Comunale hanno sottoscritto un percorso di rilancio di ATM, successivamente emendato e votato dal Consiglio Comunale.
Se il fronte sindacale con più iscritti in azienda, insieme al Sindaco e il Consiglio Comunale, eletti dai cittadini, hanno tracciato un percorso di risanamento aziendale, la realizzazione di tale obiettivo equivale al rispetto della volontà della maggioranza espressa attraverso democrazia rappresentativa. Le minoranze se ne facciano una ragione, l’opposizione è legittima ma senza istigare i lavoratori o auspicare catastrofi che darebbero soddisfazione effimera agli oppositori ma alla fine a pagarne le conseguenze sarebbero sempre i lavoratori e la città.