Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria per il “covid-19” il sindaco e la sua Giunta hanno deciso di profondere tutto il loro impegno in questa direzione.
Riteniamo giusto che i sindaci in un momento difficile stiano vicino alle loro comunità, nella misura che gli consente la legge; secondo noi, fare rispettare, le ordinanze governative e regionali. In realtà in quasi 2 mesi il sindaco ha emanato ordinanze in totale conflitto con quelle governative e regionali (alcune tempestivamente dichiarate inefficaci) creando confusione tra i cittadini.
Abbiamo la sensazione che in questo periodo l’emergenza sanitaria abbia funzionato come “silenziatore sui problemi irrisolti, su cui il sindaco aveva assunto impegni precisi, dichiarando scadenze regolarmente disattese.
Elenchiamo solo alcune delle tante questioni amministrative ancora non affrontate:
1. lo SBARACCAMENTO: nei proclami del sindaco si sarebbe dovuto concludere entro il 31 dicembre 2018; a distanza di 1 anno e mezzo nessuna delle baracche è stata demolita e solo a poche famiglie sono stati assegnati nuovi alloggi (tutti dovuti, peraltro alle azioni svolte in precedenza);
2. la RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 60%: nelle solenni promesse del sindaco si sarebbe dovuta raggiungere 1 anno fa; ad oggi sono stati distribuiti i bidoni in quasi tutta la città, ma il servizio di raccolta porta a porta è attivo solo nei villaggi della zona nord e sud (come già dal 2015) e, malgrado gli investimenti ereditati da De Luca con la nuova società e nonostante il lavoro degli addetti, in termini di igiene delle strade e degli spazi pubblici la città versa in condizioni vergognose;
3. le SOCIETA’ PARTECIPATE: secondo il programma del sindaco e vari suoi proclami, si sarebbero dovute liquidare; invece ne sono state create altre 3, ARISME, MESSINA SOCIAL SERVIZI, PATRIMONIO MESSINA, che per pagare i Consigli di Amministrazione, i revisori o i sindaci impegnano risorse per centinaia di migliaia di € ogni anno;
4. la PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LO SVILUPPO DELLA CITTA’: è stato cestinata la “variante di salvaguardia”, dicendo che sarebbe stata la stessa cosa inserirla nel PRG; è una bugia, perché la variante era uno strumento urbanistico d’avanguardia, già redatto e pronto a diventare operativo, mentre il PRG era in itinere, e il suo iter è stato, per ciò che appare, immotivatamente congelato, bloccato, paralizzato. Dobbiamo aspettare un’altra tragedia per ricordarci della necessità di proteggere il nostro territorio?
Contemporaneamente all’emergenza sanitaria, non abbiamo visto alcuna attenzione verso i problemi ancora irrisolti della città. Per questo proponiamo alla città di dare nuovamente piena centralità alle questioni sopra specificate, come anche a tutte le altre necessità che incombono.
È il momento di tornare a discutere seriamente di politica, di politiche per Messina e per il suo sviluppo.
Pretendiamo risposte, perché riteniamo che siano soprattutto questi i problemi che lei, sindaco dovrebbe risolvere, su cui la giudicheranno i cittadini. A oggi, purtroppo, sulle questioni sopra poste, questo giudizio è per noi e per tanti negativo.