Creazione di accessi gratuiti alla rete internet nei luoghi adiacenti e presso le sedi pubbliche della regione, delle province, dei comuni, nelle strutture sanitarie, nei parchi e nei luoghi pubblici. Organizzazione di eventi destinati alla promozione della cultura digitale e alla sensibilizzazione sul corretto utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
E ancora, realizzazione di percorsi formativi che puntino al superamento del “digital divide”, quindi incentrati sulla necessità di abbattimento delle differenti condizioni, inaccettabili, in cui vivono da una parte i giovani siciliani pienamente integrati nel comparto online e dall’altra i cosiddetti “disconnessi”. Ragazzi, questi ultimi, inseriti impropriamente nella categoria dei “nativi digitali”, perché in realtà esclusi dalle opportunità offerte dal web: un handicap che potrebbe segnare negativamente i loro percorsi formativi, e giocoforza l’accesso al mercato del lavoro e il loro futuro in senso più ampio. Questo, nella sostanza, il contenuto del mio nono disegno di legge – il primo del 2019 – protocollato in mattinata all’Assemblea Regionale Siciliana. Un progetto legislativo destinato ad imprimere un impulso importante al comparto dell’innovazione e finalizzato all’avvio di un processo di contrazione dei livelli di divario digitale e di contrasto al fenomeno dell’analfabetismo informatico.
Questa iniziativa nasce mesi fa, dopo aver letto il rapporto presentato da una nota organizzazione internazionale, un documento dal quale emergevano alti livelli di rischio analfabetismo informatico in Sicilia. Una regione in cui, stando a quel report, 4 minori su 10 – ragazzi che spesso vivono in condizioni economiche assolutamente insufficienti – non utilizzano internet. Un fatto inaccettabile, se si considera che la garanzia di accesso alla dimensione del web, in tutte le sue declinazioni, rappresenta ormai un diritto fondamentale della persona.
Come ho sottolineato nella relazione che introduce il ddl, la rete internet non è solo uno strumento di comunicazione: tecnicamente è un mezzo di trasmissione delle informazioni, certo, ma è soprattutto un ecosistema digitale, e in quanto tale si presenta come una delle principali fonti di conoscenza e di apertura verso il mondo globalizzato. Per quanto detto, il governo regionale deve farsi carico di incentivare condizioni strutturali che favoriscano – proprio negli spazi pubblici, simbolo del contatto tra la politica e la collettività – l’accesso gratuito alla rete attraverso l’installazione di hotspot wi-fi “aperti” a tutti i siciliani.
Parallelamente, considerati gli alti rischi legati ad eventuali forme di utilizzo inconsapevole della rete, ritengo fondamentale che la politica faccia la sua parte nel processo di sensibilizzazione sulle corrette modalità di approccio tra gli utenti e l’ecosistema internet, ed è per questo che l’iniziativa legislativa in oggetto prevede un impegno concreto e costante, da parte del governo regionale, anche in ambito formativo.
Luigi Genovese