Messina – Continua il viaggio nella fiera del tempo perso per Messina. Oggi valutiamo programmazione e tutela del territorio e alcune criticità storiche per i servizi ai cittadini, su cui l’amministrazione appena dimessasi aveva ereditato procedure in itinere, atti o accordi istituzionali sanciti che ha bloccato, paralizzato o boicottato, o su cui ha clamorosamente fallito gli obiettivi annunciati.
- PRG (o Piano Urbanistico Generale) – L’amministrazione dimessasi aveva ereditato uno schema di piano già deliberato e proposto al Consiglio, ha dichiarato di condividerlo, ha confermato il consulente di piano e l’ufficio-piano, ma non ha riproposto la delibera, non l’ha modificata, non ha fatto avanzare il piano, ha convocato un’unica volta il consulente. Tre anni e otto mesi di tempo perso sul più importante atto di programmazione territoriale del Comune.
- Dissesto idrogeologico – Anche in questo caso l’amministrazione dimessa ha ereditato una “variante di salvaguardia al PRG” considerata “di scuola” dalla comunità nazionale degli urbanisti, che avrebbe messo in sicurezza le colline e di un territorio ad altissimo rischio di dissesto idrogeologico. È stato dichiarato che quella variante era inutile perché inglobata nel PRG; falso: la “Variante”, definitiva e già dotata dei pareri, avrebbe imposto immediatamente i vincoli all’abuso del territorio, mentre il PUG (paralizzato) è in fase di redazione. Risultato; i vincoli infatti non sono scattati e, data la paralisi dello strumento urbanistico, prenderanno qualche anno per essere effettivi. Tre anni e otto mesi di tempo perso sul più grave problema territoriale della città, confidando nella clemenza del meteo.
- Palagiustizia – Ancora una volta: ereditata una soluzione logisticamente e urbanisticamente eccellente, con accordo fra le amministrazioni centrali dello Stato avviato. L’amministrazione ha sabotato questo accordo con note piene di notizie infondate e sbagliate; ha denunciato (senza mai dimostrarla) una presunta insufficienza di fondi. Ha avviato da zero una procedura di “manifestazione di interesse” per immobili da destinare a Palagiustizia; l’atto è vuoto e inefficace, visto che il Comune da ottobre 2015 è incompetente per legge sull’edilizia giudiziaria.
- Raccolta differenziata – Clamorosamente falliti tutti gli obiettivi annunciati; sistematicamente errati (anche in atti pubblici) i dati sui risultati. A dicembre 2018 veniva annunciato che nel luglio seguente si sarebbe raggiunto il 65% di differenziata: + 47,1%. A dicembre 2019 il risultato annunciato era del 23,3%, ma il dato vero (ISPRA) era il 18,8%, un misero 0,9% in più rispetto all’anno prima! Nel 2020 viene dichiarata una percentuale del 33,1%, ma in realtà (dati ISPRA) Messina è uno dei 5 comuni su 100 che non raggiunge il 30%; appena il 29,2%. Nel 2021 è dichiarata una percentuale del 42%… di quanto risulterà inferiore al vero? L’azienda è stata senza Direttore Generale per oltre tre anni, per tenerla sotto il controllo politico di un professore di scuola nominato presidente. Tre anni e otto mesi di obiettivi mancati e dati gonfiati.
- Trasporto Pubblico Locale – Nel periodo 2013-2017 i chilometri percorsi da ATM erano ben più che raddoppiati, passando da 2.09.038 km. a 4.740.522 km. Nella seconda metà del 2018, l’introduzione dello “Schuttle” aveva ridotto i chilometri di circa il 10%; nessuna informazione sul 2019, ma nel 2020, si era tornati sotto i 3 milioni: 2.986.470 km. Ovviamente il Covid ha gravato, ma l’inversione di tendenza, come visto, era precedente, e questo pur con una azienda nuova e nuovi mezzi ereditati in consegna dalla precedente amministrazione.
Anche per gli atti della programmazione urbana e della gestione dei servizi ai cittadini, tre anni e otto mesi persi, con mistificanti narrazioni, in danno a Messina e ai messinesi.
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