Non so se sia un bene o un male ritornare al voto amministrativo in città. In verità, non credo al voto ma per esercizio scolastico mi diletto per non essere totalmente impreparato e mi sforzo di suggerire argini alle mosse in contropiede. Il catenaccio di silenzi o mugugni non serve. Ha fatto bene Beppe Picciolo a intervenire.
Le forze politiche, si … le tanto vituperate forze politiche – se non totalmente dissolte in segreterie particolari e particolaristiche – sono, direttamente o indirettamente, interpellate dalla richiesta del Sindaco di creare una sorta di intergruppo in consiglio comunale. L’istanza non generi sorpresa.
I consiglieri comunali, con la preferenza unica, di fatto non rispondono ne’ al partito ne’ al movimento ne’ alla lista in cui sono stati eletti. Quando onesti intellettualmente pensano di rispondere ad una città, ad una città – tuttavia – astratta. Quella reale non li conosce ne’ li riconosce. In ogni caso, al massimo rispondono con gli strumenti individuali di cui dispongono senza supporto, filtro, discernimento accanto di sensibilità, competenze, esperienze coerenti con un un programma altro se non alternativo a quello di De Luca.
De Luca non teme il voto perché chi disdegna il suo operato si deve attivare per ipotizzare nella ricerca due coalizioni coese, con due candidati a primo cittadino, che potenzialmente ambedue sappiano buttare il cuore oltre l’asticella del 30%. Escludiamo l’ipotesi, in questo caos, di una vittoria al primo turno. De Luca al ballottaggio sbaraglia tutti. Diciamo che al ballottaggio qualunque candidato inverosimile sbaraglia tutti.
De Luca è sindaco per caso. Non so se fausto o infausto ma certamente per caso.