L’approvazione del Bilancio Previsionale del Comune di Messina è stata salutata come una vittoria di De Luca, che non ha perso tempo per occupare in maniera trionfale tutti gli spazi mediatici.
Occorre, però, riflettere su ciò che è accaduto in questo passaggio per dare voce ai tanti messinesi scontenti e preoccupati di fronte ad un’amministrazione che non aggredisce i temi di fondo della città.
L’approvazione del Bilancio Previsionale, che rappresenta l’atto politico per eccellenza, senza averlo discusso, ne’ in aula ne’ in commissione, è, da parte del Consiglio Comunale, l’ennesima cambiale in bianco firmata al Sindaco. Un bilancio rispetto al quale non c’è certezza viste le modifiche che potrebbero riguardare i trasferimenti di Stato e Regione e che i debiti sulle partecipate non si elimineranno semplicemente istituendo nuove società ma che peseranno, in un modo o nell’altro, sempre sulle casse comunale.
Perché tra i numeri del bilancio, oltre alla spocchia per averlo presentato prima di altri, non ci sono scelte strategiche, non è indicata una prospettiva di sviluppo, non si prova a individuare una via di uscita dalla crisi che la attraversa. Il Sindaco immagina unicamente operazioni immobiliari – come l’acquisto della Città del Ragazzo – senza che si sia su queste avviato un percorso condiviso e che potrebbero condurre il Comune in un ginepraio vista la complicata situazione.
Anche l’esito del voto in aula induce ad una serie di considerazioni.
I principali gruppi politici, presenti in Consiglio che avevano sostenuto le candidature alternative a De Luca, sono ormai al traino dei primo cittadino. Bramanti e il centrodestra sono da tempo la maggioranza strutturata del Sindaco. Anche i renziani di Sicilia Futura sono stabilmente collocati a sostegno delle posizioni di De Luca, con Beppe Picciolo che non perde occasione per evidenziare il ruolo del suo gruppo.
Ma è dalle fila del centrosinistra e del M5S che, in questa fase, arrivano le notizie più preoccupanti. La scelta del gruppo consiliare di Liberame, che ha il suo riferimento politico negli onorevoli del PD Navarra e De Domenico, di sostenere in blocco il Sindaco rappresenta un fatto politico grave e ingiustificato, stante, anche, il voto contrario al bilancio del capogruppo del PD, Gaetano Gennaro.
Comprendiamo e rispettiamo la fase complicata che vivono i democratici, ma ci domandiamo quale è la posizione del Partito Democratico nei confronti dell’Amministrazione Comunale. Quale è il “vero” PD? Quello che sostiene De Luca o quello che conduce un’opposizione serrata e rigorosa?
Anche le divisioni all’interno dei cinquestelle sono un brutto segnale. Ci domandiamo in base a quale logica un pezzo del gruppo consiliare del M5S abbia deciso di sostenere De Luca, dopo la linea seguita in questi mesi. Occorre maturità politica, non è pensabile scaricare su voti cosi importanti eventuali tensioni interne.
Messina ha bisogno di ipotesi di lavoro serie per tirarla dal baratro in cui sta precipitando. Lo squallore di questo Natale in città, in centro e in periferia, è emblematico di una condizione di declino che rischia di essere irreversibile. Occorre decidere da che parte stare. E lavorare insieme alla costruzione di un’alternativa credibile che metta insieme le forze migliori della città. La piazza delle “Sardine” di qualche giorno fa ci racconta di tanti cittadini che chiedono alla politica, e al centrosinistra in particolare, di battere un colpo e dare segnali chiari e ed inequivocabili. Questa è la sfida da intraprendere con umiltà e responsabilità.
Domenico Siracusano
Segretario Provinciale – Articolo UNO