Ha suscitato sdegno e scalpore quanto accaduto nei giorni scorsi in città. Un novantunenne costretto a recarsi – con grande sacrificio economico da parte della famiglia – di persona e in barella negli uffici del Dipartimento Viabilità per il ritiro del pass disabili.
Una pagina di disumanità inaudita, ma una vicenda che avevo personalmente denunciato quasi un anno fa con un’interrogazione agli organi preposti (il 2 novembre 2020). Ero stato contattato da svariati cittadini che lamentavano l’impossibilità di usufruire di una delega per il ritiro del pass. Costretti a trasportare soggetti invalidi in una struttura posta al secondo piano, con l’aggravante di una pandemia che limitava ancora di più la possibilità di mobilità dei soggetti in questione, oltre ad aumentare i loro pericoli.
La risposta alla mia interrogazione – che allego – fu interlocutoria, lasciando nelle scelte dei dirigenti la decisione finale. Sottolineando, però, che di aver interagito con gli uffici preposti “caso per caso”. Perché non prendere una via netta e precisa in aiuto concreto ai cittadini?
Mi ero permesso, all’epoca, di ricordare a tutti di non dimenticare l’umanità anche nelle faccende burocratiche. Devo farlo anche adesso, perché “caso per caso” non è il modo ideale di trattare situazioni del genere. Parliamo di disabili che in altissima percentuale non hanno nessuna possibilità di mobilità autonoma, per questo le deleghe avrebbero risolto la questione senza dover arrivare a casi limiti come quello visto in questi giorni.
Adesso, l’assessore Mondello spiega come le responsabilità fossero da ritrovare nelle decisioni del dirigente Cardia, oggi sostituito da Antonella Cutroneo che dovrebbe risolvere la questione. Non basta e non possiamo accettare che venga sempre tutto scaricato su altri.
Non mi permetto di mettere in discussione la libertà decisionale dei dirigenti, ma queste battaglie burocratiche dovrebbero essere sposate dalla politica e, soprattutto, dall’amministrazione.
Non dovrebbero servire la sostituzione di un dirigente e un clamoroso caso mediatico per il cambiamento – doveroso – di regole poco logiche e per nulla sensibili.
Consigliere comunale di Ora Messina, Giandomenico La Fauci