I deputati calabresi e siciliani di Forza Italia, Germanà, Siracusano, Santelli, Cannizzaro e Tripodi, hanno presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, sulla questione dell’area dello stretto di Messina e del relativo sistema di trasporti, denunciando il grave gap infrastrutturale dell’area e i conseguenti limiti al diritto di mobilità di migliaia di cittadini siciliani e calabresi.
“Nell’ultima legge di bilancio, è stato ampliato il concetto di continuità territoriale sullo Stretto di Messina, finora finanziato con contratto di servizio Ministero-RFI solo per l’attraversamento ferroviario, anche al traghettamento pedonale e di passeggeri appiedati; il Gruppo FSI dovrebbe procedere con la creazione di una società ad hoc di navigazione interamente pubblica, prevista da un emendamento alla legge, da realizzare con la cessione di un ramo d’azienda della società Bluferries per il servizio di traghettamento veloce, attraverso l’acquisizione del personale marittimo e dei mezzi veloci che a oggi effettuano il servizio tra Messina e Villa San Giovanni” spiegano i deputati azzurri.
“L’attuale sistema di traghettamento della società Bluferries, per garantire con un mezzo veloce 9 collegamenti giornalieri, ha in questi anni riscontrato un costo medio di 3 milioni di euro l’anno. Risulterebbe però che, per un progetto che preveda nella nuova società l’utilizzo di un secondo mezzo veloce in servizio giornaliero, sia stato stimato un investimento aggiuntivo di appena 1,6 milioni di euro l’anno rispetto al costo attuale. Si arriverebbe quindi a un totale di soli 4,6 milioni di euro a fronte di un investimento minimo necessario, secondo le stime, di 8 milioni di euro l’anno, basilare rispetto al concetto di continuità territoriale” aggiungono.
“Per questo, chiediamo al ministro Toninelli quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere per agevolare la creazione di una nuova società di navigazione a Messina, interamente pubblica all’interno del gruppo FS, garantendo, però, a essa nuove risorse economiche, e agevolare al contempo l’istituzione di un’Agenzia per la mobilità nello Stretto, come proposto dalla Conferenza interregionale per il coordinamento delle politiche nell’area” concludono.