Ho apprezzato il garbo, la sincerità e l’onestà intellettuale che hanno portato Antonio Briguglio, che era stato il promotore del contatto e dell’interlocuzione che ha poi portato alla conferenza stampa congiunta con Cateno De Luca…
Chiedere scusa a me ed alla mia famiglia per quanto accaduto sabato e per la violazione di quel Patto. Ho apprezzato anche che Briguglio, nel ritirare il sostegno suo e del gruppo Riabilitiamo Messina a Cateno De Luca, che lo aveva designato assessore, abbia usato più volte il termine “stile”. Ha ragione, è una questione di stile e aggiungo anche di metodo. Per me, ma vedo anche per lui, la politica è ben altro: è dialogo, confronto, condivisione. Sia io che Briguglio nel portare avanti quel Patto di fair play ci avevamo creduto e neanche per un istante abbiamo pensato che potesse venire meno la lealtà o che fosse un bluff. Spero che questo sgradevole episodio non gli abbia fatto perdere la speranza né la voglia di continuare a fare politica. Io non l’ho persa. Tutt’altro. Da sabato ad oggi non è stato il solo a darmi parole di solidarietà ed a comprendere come alcuni valori, come quelli in cui io credo, debbano essere difesi a testa alta, con la consapevolezza che una politica leale, fatta di ascolto e di proposta, possa davvero cambiare Messina. Da sabato continuo a ricevere messaggi e telefonate di quanti hanno compreso che la politica del dialogo e della proposta è l’unica strada per rilanciare Messina, una città che negli ultimi 5 anni sembra aver perso persino la speranza. Voglio dire grazie ad Antonio Briguglio per le sue parole e per un gesto nobile che al giorno d’oggi è davvero raro. Non dobbiamo rassegnarci a un modo di fare che allontana la gente dalla politica vera e che fa perdere la fiducia in chi ci rappresenta nelle sedi istituzionali.