Oggi la democrazia ha commesso un grande errore, decidere di processare un ex ministro per quanto egli ha fatto durante il suo mandato. Dimenticando che le decisioni politiche solo gli elettori possono giudicarle. Questo, a mio avviso, dovrebbe essere un principio al quale nessun Paese libero deve poter rinunciare…
di Nicola Forcignanò
Oggi la democrazia ha commesso un grande errore, decidere di processare un ex ministro per quanto egli ha fatto durante il suo mandato. Dimenticando che le decisioni politiche solo gli elettori possono giudicarle. Questo, a mio avviso, dovrebbe essere un principio al quale nessun Paese libero deve poter rinunciare.
Di quei quattro giorni che quei poveri disgraziati hanno passato su una nave, per una decisione priva di logica prima ancora che di umanità, mi ricorderò sicuramente quando potrò decidere con un voto democratico il futuro di un ex ministro saltimbanco, fannullone e per nulla credibile.
Ma non posso permettere a un Tribunale di giudicare al posto mio e degli altri milioni di italiani, unici responsabili del futuro del Paese. Aggiungo, poi, che credo sia difficile per dei giudici – dei quali non voglio discutere se davvero siano super partes – trovare un vero reato al quale aggrapparsi per sostenere un processo. Così come sarà impossibile dimostrare l’estraneità del governo in questa meschina operazione.
Peccato sia scomparso da anni Alberto Sordi, l’unico che avrebbe potuto interpretare il ruolo di Matteo Salvini in un film.
Nessun altro attore potrebbe vestire così bene i panni dell’italiano peggiore, quello un po’ vigliacchetto, con nessuna voglia di lavorare, pronto a mentire pure davanti all’evidenza e sempre pronto a raccontare delle bugie. Questo è l’ex ministro dell’Interno italiano, uno che al Viminale hanno visto poche volte, ma sempre pronto a usare auto, elicotteri e aerei della Polizia per fare la propria campagna elettorale.
Oggi la politica italiana gli ha concesso un palcoscenico dal quale trasmettere ai cittadini la sua vergognosa commedia.
Incapace di contrastarlo sul piano delle leggi da fare per rilanciare il Paese, i partiti di questa ridicola maggioranza gli hanno offerto l’occasione per trasformarsi in povera vittima. Senza capire, ancora una volta, che solo grazie a un processo egli potrà parlare per l’ennesima volta alla pancia della gente.
Quattro straccioni di leader politici ignoranti non hanno pensato al ritorno mediatico di questa azione penale, al termine della quale Salvini non andrà certo in galera, ma vedrà i suoi consensi moltiplicarsi a dismisura.
Prima o poi, il leader della Lega andrà al governo. E da questa sciagura non si scappa. E’ il destino di questo Paese. Per colpa di mezze tacche di politici che hanno paura di affrontare Salvini sul piano delle proposte e di un serio piano economico di rilancio dell’Italia (tema sul quale Salvini non ha un’idea una).
No, meglio un processo che finirà nell’ennesima farsa all’italiana.