“De Luca non segua l’esempio di Accorinti, se, come sembra siamo al dissesto, dissesto sia! La città accetterà scelte e sacrifici nell’interesse collettivo, ma non tattiche o fughe dalle responsabilità!”. Documento di CapitaleMessina a firma di Paolo Bitto e Gianfranco Salmeri.
Dobbiamo essere sinceri, la nostra preoccupazione è che De Luca possa seguire l’esempio di Accorinti nel non avere il coraggio di dichiarare il dissesto del Comune.
Poco conta se il Consiglio Comunale sarà disponibile a seguirlo nella strada dell’applicazione del “salva Messina”. Non è questo il punto, anzi qualcuno dovrebbe cominciare ad informare i consiglieri, che, nel caso in cui si voglia perseverare sulla strada del piano di riequilibrio, dovranno assumersi la responsabilità di approvare tutti i debiti fuori bilancio in esso contenuti.
Non c’è dubbio, ha ragione De Luca, è stato criminale non dichiarare il dissesto cinque anni fa; ma probabilmente lo è anche non dichiararlo oggi, perché se è vero ciò che si legge nelle 370 pagine della sua relazione, non ci sono dubbi: il Comune è di fatto in dissesto. Ed addirittura, secondo le parole del Sindaco “i bilanci” della giunta Accorinti sarebbero “falsi”.
Allora non crediamo sia possibile continuare a fuggire dalle responsabilità, così come ha fatto per cinque anni non solo l’amministrazione Accorinti ma anche buona parte della città, mentre noi denunciavamo l’insostenibilità sociale e finanziaria del piano di riequilibrio, finanziato da risorse non esistenti per legge o frutto di scelte che portavano alla distruzione delle partecipate, cosa puntualmente avvenuta. La città non ha voluto aprire gli occhi neanche di fronte alle dimissioni di due onesti e coraggiosi consiglieri comunali, Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti, che misero nero su bianco in un libro la follia dell’amministrazioni Accorinti.
La città non può continuare a morire perché “dietro le scelte ci saranno dei drammi”, questo è il momento del coraggio ed il Sindaco ha l’obbligo di difendere la propria comunità, non sottoporla a dilemmi. Infatti se qualche dubbio prima ci poteva essere, ora non c’è più, dichiarando il dissesto la città avrà solo dei vantaggi rispetto alle “lacrime e sangue” che si prefigurano. Perché, e questo va bene spiegato, per la stragrande maggioranza dei cittadini il dissesto non comporta alcun sacrificio in più rispetto ad oggi. Siamo infatti già, e non da ora, in una condizione con tariffe comunali al massimo, con servizi al minimo e senza possibilità di investimenti.
E non comprendiamo le parole del Sindaco, che ha dichiarato che nel caso in cui si fosse nelle condizioni di dichiarare il dissesto, anziché continuare a fare il proprio dovere, si dimetterebbe per far nominare un commissario a cui far dichiarare il dissesto.
Al contrario De Luca oggi avrebbe un vantaggio dichiarando il dissesto, comincerebbe da zero e considerate le indubbie capacità amministrative, non permetterebbe al comune di ricadere nelle stesse logiche che lo hanno portato al dissesto.
Invitiamo il Sindaco ad evitare tattiche o strategie politiche, De Luca è stato eletto per governare una città in pre-dissesto e questo lo sapeva chiunque; la città comprenderà qualsiasi scelta e sacrificio, se fatta nell’interesse collettivo, ma certo non la fuga dalle responsabilità.