Quale contribuente non sarebbe felice nel vedersi abbassare le tasse che, oltretutto, sono onerose?
L’attesa felicità del contribuente è stata fatta propria dalla Lega che, per bocca del suo segretario, Matteo Salvini, vuole portare la tassazione al valore unico del 15% (flat tax o tassa piatta), così, dice, i contribuenti avranno in mano più soldi da spendere e questo farà ripartire l’economia, innescando un circolo virtuoso che porterà, anche, a maggiori entrate tributarie. Inoltre, la bassa tassazione indurrà a minore evasione ed elusione. La proposta leghista della flat tax riguarda il nucleo familiare, con una deduzione dell’imponibile di 3.000 euro per componente. Costo dell’operazione 40 miliardi di euro, da recuperare con la rottamazione delle cartelle esattoriali e, come detto, da minore evasione e dal “circolo virtuoso” che si produce. Questo il sogno, poi c’è la realtà. Vediamo. La flat tax, come detto nella proposta, riguarda i nuclei familiari, in larga parte percettori di stipendi o pensioni, quindi l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), che sono a “busta paga”, sulla quale viene calcolata la tassazione: l’evasione è impossibile. La maggior di evasione/elusione, riguarda, invece, l’Iva, per circa 100 miliardi l’anno. La flat tax consentirebbe alle famiglie di avere maggiori disponibilità che potrebbero essere destinate ai consumi, dando un impulso all’economia, ma i Paesi che hanno adottato la flat tax, con effetti positivi, hanno una economia non paragonabile all’Italia. L’unico esempio, paragonabile, potrebbe essere quello della Russia che adottò una flat tax al 13%, nel 2001, ed ebbe un aumento del PIL (prodotto interno lordo). Il Fondo Monetario internazionale, però, sottolinea come non vi siano prove di un forte effetto collaterale della riforma con l’aumento del PIL, probabilmente dovuto ad altri fattori (es. aumento del prezzo del petrolio di cui la Russia è ricca). Insomma, è difficile correlare la flat tax alla crescita economica. Vedremo, alla prova dei fatti, se la flat tax è stata propaganda elettorale o sarà uno dei primi adempimenti di un governo a guida leghista.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc