I bookmakers possono rimpiazzare i sondaggi poiché, nei giorni prima del voto, questi ultimi non possono più essere pubblicati a seguito di una legge del 1997 che ha stabilito tale divieto nelle ultime due settimane prima delle elezioni per evitare distorsioni dell’opinione pubblica. E’ quanto si legge sull’agenzia di stampa ‘Agimeg’.
A dimostrare tale tendenza è stata la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che in un’intervista concessa al programma televisivo in onda su Rete 4 ‘Quarta Repubblica’ ha affermato che “Dato che i sondaggi non si possono dare, ho visto che i bookmaker anglosassoni danno per certa la vittoria del centro-destra e ciò non sta producendo la tempesta sui mercati come pensava la sinistra”. Una dichiarazione che fa comprendere come i leader politici cerchino dati sull’andamento della propria campagna elettorale anche nel mondo delle scommesse. Dunque, le quote offerte dai bookmakers esteri potrebbero diventare l’ultima frontiera dei sondaggi e far comprendere in che direzione si stiano spostando le preferenze politiche.
A suffragare la tesi portata da Meloni sono le quote del bookmaker britannico William Hill che danno il partito di Meloni, Fratelli d’Italia, favoritissimo per la vittoria a 1,10. Il Partito Democratico è il rivale principale ed è dato a 6,50. A quota 26,00 sono a pari merito la Lega di Salvini e il MoVimento 5 Stelle guidato da Conte. A 67,00 è bancata la vittoria del Terzo Polo e di Forza Italia. Infine, a 101,00 ci sono tutti i partiti cosiddetti ‘minori’ come ItalExit, Impegno Civico, Unione Popolare e Noi Moderati.
Ovviamente, le scommesse sulle elezioni politiche italiane come previsto dai regolamenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono vietate per gli utenti in Italia.