«Un Patto sociale per ripartire perché non vogliamo redditi di cittadinanza, vogliamo lavoro». Il primo Esecutivo provinciale della Cisl Messina tenutosi “in presenza” dopo la lunga emergenza CoVid ha fatto il punto, questa mattina, della situazione politico sindacale ed economica nella nostra città, alla presenza dei massimi esponenti della Cisl siciliana al completo, dal segretario generale Sebastiano Cappuccio ai componenti di segreteria regionale Paolo Sanzaro e Rosanna Laplaca.
«Il patto sociale per ripartire – ha spiegato il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi – deve servire a guardare ad una visione complessiva del territorio messinese e della sua provincia. Bisogna lavorare per un rilancio dei comparti industriale, turistico, sanità e pubblica amministrazione. È necessario fare rete, non serve più l’isolamento individuale che non porta nulla alla città e al territorio».
Attenzione, nel corso dei lavori alla crisi dell’industria «che va preservata, garantendo anche l’aspetto ambientale. Nessuno pensi che qualcuno voglia devastare l’ambiente, ma bisogna trovare un punto di incontro per non distruggere quelle realtà industriali che garantiscono un equilibrio socio-economico sul territorio, senza battaglie ideologiche».
Alibrandi ha anche ricordato la quantità di risorse disponibili. «Ci sono ma bisogna avere una visione complessiva di sistema e bisogna spenderle guardando allo sviluppo del territorio, alle infrastrutture, alla ricettività non soltanto alberghiera ma anche a quella attrattività che impatti, ad esempio, il crocerismo, mettendolo in rete con l’agroalimentare. Creare un sistema virtuoso che favorisca tutti».
Sul Ponte, Alibrandi è stato chiaro: «Il Ponte è l’infrastruttura che può creare sviluppo e una vera e stabile continuità territoriale che, a sua volta, può offrire grandi opportunità per tutto il territorio».
Le conclusioni sono state del segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, che ha parlato di infrastrutture e necessità di azioni concrete. «Dopo l’emergenza Covid che ha evidenziato l’assenza di un progetto, di una visione regionale – ha detto Cappuccio – questo è uno dei momenti, in cui bisogna realizzare le cose. Ci vogliono meno dibattiti, meno chiacchiere e più opere da realizzare e realizzate. La Sicilia non può continuare a vivere in una condizione di disagio. Il decreto semplificazioni ha messo in moto alcune opere, ma solo in teoria. La verità è che rispetto alle infrastrutture, il Governo nazionale deve liberare una enorme quantità di risorse e deve indirizzarle al Sud, semplificando le procedure per realizzare le opere».
Non poteva mancare un passaggio sul Ponte sullo Stretto, tornato al centro del dibattito. «Il Ponte va realizzato – ha evidenziato Cappuccio – il dibattito dell’ultimo periodo non deve essere uno spot elettorale. Creare questa infrastruttura significa dare un’opportunità di rilancio al territorio e alla Sicilia non solo a livello nazionale ma anche nel contesto europeo».