L’avvio della mobilitazione della Cisl sulle grandi opere, il percorso sulla riorganizzazione dei servizi e sulle azioni da porre in essere dopo l’approvazione del piano di riequilibrio del Comune di Messina.
Sono stati questi i temi caldi al centro dell’Esecutivo provinciale della Cisl Messina che si è tenuto alla presenza del segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, e del segretario regionale della Cisl, Sebastiano Cappuccio in quello che è stato l’ultimo approfondimento politico del 2018 tra il gruppo dirigente del sindacato di viale Europa.
Il quadro della situazione messinese è stato tracciato dal segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, che ha rivendicato la «tenacia e la convinzione della Cisl nel porre in essere un’azione incisiva e assunta con senso di responsabilità nel SalvaMessina – ha detto – Un’operazione di grande impegno e confronto, oltre 100 ore. Ma il sostegno ottenuto dopo questo serrato confronto ha messo il sindaco nelle condizioni di presentarsi in Consiglio con una condivisione sociale determinante».
Un lavoro non semplice, ha ricordato Genovese, partito da una base debitoria 552 milioni di euro e che mettendo in campo una serie di azioni in un Piano di riequilibrio ventennale «può dare una spinta in avanti non indifferente. Certo – ha però frenato Genovese – l’approvazione del Consiglio comunale non significa ancora nulla perché il Piano deve ottenere l’ok del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti e quindi non possiamo stare tranquilli. Ma siamo certi di avere messo in sicurezza servizi ed occupazione. E se il Sindaco riuscirà a portare a soluzione positiva il confronto e le trattative con i grandi e medi debitori, la città potrà contare su ulteriori risorse perché si alleggerirebbe il peso debitorio del comune di Messina».
La Cisl, ha detto all’assemblea Genovese, adesso è impegnata nel dare seguito anche agli accordi siglati col SalvaMessina. «Un lavoro che non è concluso perché bisogna passare ai fatti con azioni che devono mettere a sistema tutti gli elementi per garantire l’offerta dei servizi, la riorganizzazione della macchina comunale e dei servizi sociali».
Il tema del SalvaMessina e delle grandi opere è stato ripreso in tutti gli interventi dei dirigenti sindacali della Cisl messinese e anche il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, ha evidenziato il ruolo di grande spinta che la Cisl a livello nazionale sta portando avanti per rilanciare la necessità di realizzare le grandi opere, compreso il Ponte.
«C’è stato il confronto con il Governo nazionale che è stato importante e significativo per determinare un percorso virtuoso per il Sistema Paese – ha spiegato Milazzo – Le grandi opere sono importanti al Nord come nel Mezzogiorno e in Sicilia. Noi crediamo molto nella continuità territoriale perché riteniamo sia necessaria per garantire quelle condizioni di sviluppo e coesione indispensabili. Non è concepibile che in Sicilia ci sia un sistema autostradale e ferroviario inefficiente. I siciliani hanno diritto alla mobilità, indispensabile per il rilancio dell’economia e del sistema occupazionale nel nostro territorio. Occorre avere tempi certi nell’appaltare le gare e nell’esecuzione dei lavori. – ha aggiunto Milazzo – Le risorse sono disponibili, come quelle che Rfi ha in cantiere e come quelle previste per il sistema infrastrutturale delle autostrade. Serve metterle subito in campo per una ripresa dello sviluppo che metta al centro il lavoro e la dignità delle persone, non i sussidi».