FONDI PER MESSINA, SENTENZA DELLA CORTE E “METODO DE LUCA”. MISTIKID COLPISCE ANCORA

La sentenza della Corte Costituzionale sui fondi europei dice cose molto diverse da quanto riporta De Luca. E conferma che il suo metodo è usare atti pubblici “forzati” per la sua propaganda elettorale. In pratica la Corte dice: la Regione non poteva riprogrammare fondi europei con la Finanziaria senza accordo con Roma.

Il Governo però, ha perso ulteriore tempo col suo ricorso; nel frattempo poteva richiamare Palermo al rispetto delle regole e imporre l’attuazione della legge. In sostanza il Governo ha ragione, però non può pretendere di ripartire da zero, perché il tempo perso (prima per l’art. 99, poi per il ricorso) è troppo e si rischia di dover restituire le somme; quindi, anziché abrogare l’articolo 99 (e perdere altro tempo), meglio considerarlo come una “dichiarazione di intenti” della Regione, finirla con le beghe e muoversi ad avviare finalmente le procedure corrette e semplificate, dettate dalle norme (nazionali), con la regia dell’Agenzia della Coesione.

Il “famoso” art. 99 è inutile, una parola vuota. Per cambiare la programmazione dei fondi ci voleva non una legge, ma una concertazione amministrativa col Governo. Invece Musumeci e De Luca hanno fatto della Finanziaria uno strumento di campagna elettorale, perdendo tempo a danno dei siciliani e dei messinesi. Certo, per De Luca sarebbe stato complicato prendere voti annunciando rinegoziazione dei fondi con Roma (unico atto utile per portare veramente soldi a Messina). Molto meglio un articolo vuoto, ma altisonante. È una dannosa predita di tempo, ma “acchiappa”. Tra l’utile per la città e i voti, De Luca non ha dubbi: sceglie con infallibile istinto quello che serve a lui. È la stessa tecnica usata con le ordinanze illegittime: non servono a nulla, ma fanno rumore e propaganda.

Anziché cantare vittoria, De Luca dovrebbe smetterla di spoilerare notizie “anticipate” come fosse farina del suo sacco, piantarla con gli spot elettorali (tipo la gita in ARS, anziché partecipare alla riunione ANCI sulla “Fase-2”), rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare con umiltà e spirito di servizio.

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