I fenomeni meteorologici estremi verificatisi nelle ultime settimane hanno dimostrato ancora una volta l’urgenza di creare infrastrutture capaci di proteggere gli abitanti delle città dalle manifestazioni più gravi della crisi climatica. Le aree verdi e i boschi urbani in questo senso hanno un ruolo fondamentale sia nella gestione delle forti piogge che nel ridurre gli effetti delle ondate di calore, ma è necessario mettere a disposizione nuove aree pubbliche per poter piantare alberi dove serve di più: è questo l’appello rivolto da Rete Clima, ente non profit che da oltre 10 anni realizza progetti di forestazione e decarbonizzazione, alle amministrazioni pubbliche perché possano individuare e mettere a disposizione aree dove realizzare, con il contributo delle aziende private, interventi di forestazione e riforestazione.
La call to action arriva a distanza di un anno dal lancio di Foresta Italia, la Campagna nazionale di forestazione e riforestazione promossa da Rete Clima, in collaborazione con Coldiretti e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Transizione Energetica e dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
La campagna è nata con la mission di massimizzare sempre di più la progettazione e la realizzazione di progetti forestali nazionali che siano delle vere e proprie NBS (Nature Based Solutions) capaci di migliorare qualitativamente la vita dei cittadini contrastando il riscaldamento climatico. Il primo anno di attività di Foresta Italia ha quindi rafforzato un percorso sinergico tra pubblico e privato, realizzando gli interventi di riforestazione insieme a 30 aziende che hanno deciso di sostenere la campagna, abbracciando concretamente i tre principi della strategia ESG (Environment, Social, Governance).
Tra la primavera 2022 e la primavera 2023 la campagna ha interessato ben 17 regioni e 42 tra siti urbani ed extraurbani, piantando circa 60.000 alberi di 35 specie arboree e arbustive autoctone, al 100% di filiera italiana, provviste di certificato di provenienza e passaporto fitosanitario.
Rete Clima è la prima e unica realtà in Italia impegnata in progetti di forestazione e riforestazione ad avere sottoscritto un “contratto di coltivazione” con le aziende florovivaistiche locali, grazie allo stretto rapporto con la filiera florovivaistica nazionale rappresentata da Coldiretti. Per il reperimento delle piante, Rete Clima e Coldiretti, propongono quindi un modello che si basa sui contratti di coltivazione con le imprese florovivaistiche: il contratto di coltivazione consente all’azienda la programmazione della produzione di piantine forestali, che impiegano 2-3 anni per arrivare alla dimensione minima utilizzabile. Grazie ai contratti di coltivazione, la campagna Foresta Italia ha sempre alberi e arbusti in quantità sufficiente e delle specie necessarie. I vivai vengono scelti tra quelli in regola con tutti gli aspetti normativi e le piante vengono pagate il giusto prezzo, a chi le coltiva. Attraverso questo modello i vivai italiani potrebbero produrre velocemente i milioni di alberi previsti dai fondi del PNRR e dagli altri interventi pubblici.
Ad oggi gli interventi di forestazione e riforestazione della campagna di Rete Clima, Coldiretti e PEFC hanno interessato aree cittadine, o le immediate prossimità, con l’obiettivo di apportare un beneficio tangibile per chi le abita, e anche terreni confiscati alla criminalità organizzata con l’intenzione di attivare una riqualificazione sociale e ambientale nel territorio coinvolto. Inoltre sono state riforestate aree montane danneggiate da incendi, tempeste di vento o infestazione di bostrico. La sfida è quella di piantare alberi dovunque sia possibile e ovunque ce ne sia bisogno. In questo modo non solo si promuove il capitale naturale italiano e la biodiversità su scala locale ma, grazie al partenariato pubblico-privato, viene valorizzato e incentivato un modello di sviluppo sostenibile coerente con gli SDGs (Sustainable Development Goals), gli obiettivi globali che secondo le direttive delle Nazioni Unite andrebbero raggiunti entro il 2030.
La call to action di Rete Clima è una chiamata, nel vero senso della parola, per tutti i comuni e le amministrazioni locali con un terreno da mettere a disposizione. L’iniziativa è riservata ai soli Enti Pubblici e non prenderà dunque in considerazione le aree private. La superficie minima dovrà essere di 20.000 m2 (2 ha), con un fronte di minimo 25 m., e un allaccio alla rete idrica disponibile e situato a non più di 3 km di distanza. L’area deve presentarsi libera sia da vegetazione erbacea e arbustiva infestante che da eventuali accumuli, depositi o scarichi di materiale inerte. Inoltre, il terreno deve essere accessibile con mezzi per, consentire le attività di piantagione e cura. In ultimo, la presenza della forestazione deve essere garantita per almeno 30 anni. Per segnalare la disponibilità di un terreno e richiedere approfondimenti sul progetto ci si può collegare su www.forestaitalia.it
“Piantare alberi in aree urbane e periurbane è un investimento per il futuro e una azione ambientale importante – dichiara Andrea Pellegatta, fondatore e responsabile dei progetti forestali di Rete Clima – Basti pensare alle temperature estreme: gli alberi, con l’ombra e l’evapotraspirazione, sono in grado di ridurre in modo sostanziale le temperature nelle città, riducendo l’isola di calore. Restando in tema di cambiamenti climatici, gli alberi e le loro radici offrono una straordinaria protezione dai rischi idrogeologici: soprattutto durante i fenomeni meteorologici estremi, a cui le drammatiche notizie di cronaca ci stanno abituando quasi quotidianamente, gli alberi contribuiscono a ridurre l’erosione del suolo e il pericolo di esondazioni. I benefici sono anche per la biodiversità, messa a rischio dai cambiamenti climatici: gli alberi e ancora di più una foresta urbana, offrono cibo e riparo ad insetti, uccelli e piccoli mammiferi. Perchè gli alberi possano fornire tutti questi benefici per l’ecosistema e la vita nelle città, conclude Andrea Pellegatta, è necessaria una corretta progettazione, realizzare correttamente l’impianto e provvedere alla loro cura, come ad esempio la bagnatura, negli anni successivi. Tutti aspetti compresi nella Campagna Foresta Italia e di cui si occupa Rete Clima, lasciando agli Enti Pubblici solo la messa a disposizione dell’area”.