Non è un’esortazione per la nazionale ungherese di calcio, che ieri ha fatto l’impresa di fermare la corazzata francese, ma per il governo e il parlamento ungherese, che ha approvato una legge che vieta la condivisione con i minori di qualsiasi contenuto che ritrae o promuova l’omosessualità o il cambio di sesso. L’Assemblea nazionale il 15 giugno ha approvato il disegno di legge, ufficialmente contro la pedofilia, con 157 a favore e 1 contrario. “E’ una legge di grande civiltà perché fissa criteri netti per la tutela della persona, in questo caso dei minori”, scrive ifamnews.com, il sito diretto da Marco Respinti…
Questa approvata dal Parlamento ungherese è una legge di buon senso, anche se i media di regime insorgono, parlando di schiaffo alla democrazia, vergognosa censura, omofobia, qualcuno ha scritto bandita la “propaganda gay” a scuola, e ti credo. Come sempre i liberal progressisti il partito del politicamente corretto, attaccano e insultano le persone, ma se ne guardano bene dal discutere le idee, perchè sanno che risulterebbero perdenti.
Andiamo a leggere cosa dice la legge felicemente votata dalla maggioranza del popolo magiaro:
- Sarà vietato diffondere materiale pornografico di qualunque natura (quindi anche LGBT) ai minori di 18 anni. Qualcuno pensa che sia sbagliata questa norma?
- Sarà vietato promuovere per i minori di 18 anni pratiche di cambiamento di sesso. Quindi non potranno entrare nelle scuole le fiabe gender, sarà illegale somministrare triptorelina o altri ormoni ai bambini e praticare loro amputazioni del pene o del seno. Qualcuno pensa che sia sbagliata questa norma?
Di particolare importanza è l’emendamento che mette al bando qualsiasi contenuto di natura pornografica o riguardante il cambiamento di sesso o la cosiddetta “transizione di genere” o l’omosessualità, sottolineando pure che nelle scuole ogni discussione di temi riguardanti la sessualità deve rispettare l’articolo 16 delle Costituzione magiara e non fare riferimento né al cambiamento di sesso né all’omosessualità.
“Siamo, purtroppo, abituati a sentire peste e corna sul governo ungherese e sulla maggioranza politica che guida quel Paese, anche per colpa di media superficiali o malevoli […] È sempre più facile sfoderare fuori luogo la parola “omofobia” invece che occuparsi davvero di contenuti. Cosa dovrebbe infatti fare un governo se non esprimersi così chiaramente sulla protezione dei minori? Perché la stampa non fa bene il proprio dovere?” (Antipedofilia, una legge ungherese di grande civiltà, redazione Ifn 17.6.21)
Comunque sia, “L’approvazione di questa legge è una gran bella notizia per chi abbia a cuore il bene delle nostre società: per la società ungherese, per la società italiana, per tutte le società. Ed è una occasione ottima per raccontare finalmente la verità sull’Ungheria e fare dunque bene il mestiere del giornalista”.
Quest’oggi sempre sul blog che cura, Marco Respinti cerca di spiegare il senso del testo appena approvato dal parlamento ungherese. Per certi versi è sbagliato, “persino piegarsi al volere dei maliziosi e chiamarla legge contro la pedofilia”, scrive Respinti, anche se non c’è nulla di male “in una legge che si dicesse contro la pedofilia, ma non viviamo più in un mondo normale e, appunto, la milizia della malizia ronda”. (Marco Respinti, Quella ungherese è la legge del buon senso, 20.6.21, ifamnews.com). Allora, chiamiamo la legge per quello che essa fa: “difende i minorenni è una legge per i minorenni: una legge che cerca il loro benessere fisico e psichico, una legge che persegue il loro bene sommo cercando di garantire loro quello possibile quanto più è possibile”
“È allora una legge cattiva quella che tutela, difende e garantisce i minori? C’è qualcuno che pensi che i minori non vadano tutelati, difesi e garantiti, anzi che vadano abusati? Sì, purtroppo c’è, ma c’è qualcuno che si voglia mischiare con costoro?”. Si chiede con forza Respinti, che naturalmente, ha letto la legge.
“Cosa c’è di male in una legge che istituisce un registro nazionale con i nomi di chi si sia macchiato di reati sessuali e di abusi sui minori, facendo esplicito riferimento a quanto identicamente già viene fatto negli Stati Uniti d’America? Chiunque, cioè, sia stato condannato per avere molestato o aggredito sessualmente un minorenne figurerà in quel registro e non potrà mai adire a posizioni professionali che lo pongano a contatto con minori, con i bambini, con i piccoli. Per esempio, non farà l’insegnante e mille altri mestieri che pongano i minorenni a rischio.
Cosa c’è di male in questo, in una legge che prescrive questa razione minima e salutare di buon senso comune?”.
Cosa c’è di male in una legge che per difendere i diritti delle famiglie e dei bambini, della loro formazione morale, della loro educazione e la trasmissione dei valori, faccia riferimento alle leggi ungheresi, ai trattati internazionali e universalmente sottoscritti a difesa dei bambini e delle prerogative peculiari e uniche della famiglia?
Ancora, cosa c’è di male in una legge che riafferma essere il matrimonio l’unione naturale fra un uomo e una donna ed essere interesse specifico, e che questo è politico, dello Stato ungherese la promozione di quell’unione sponsale naturale? Respinti fa un interessante chiarimento, “Siamo abituati a Stati padroni, a Stati rapina, a Stati dispotici. Se per una volta lo Stato smette i panni predatori e si mette a servire il bene concreto è cosa buona, ottima”.
Cosa c’è di male, dunque, in una legge che, per difendere i minorenni, stabilisce che sia interesse pubblico (cioè di tutti) fermare, prima che sia tardi, i materiali dai contenuti sessuali espliciti che possano danneggiare i bambini e che contraddicano i valori della famiglia, quelli appunto che i trattati internazionali difendono?
Infatti, il direttore di ifamnews, ci tiene a precisare che parlare a scuola di sesso
“E che quindi parlare di sessualità ai minori significhi astenersi da ogni contenuto e da ogni descrizione da ogni altra cosa possa svegliare o solleticare istinti di altro tipo in modo del resto parziale, confuso, meccanico, freddo, magari persino viscido, imponendo risposte a domande che non si pongono, disorientando, forzando”. Infatti, non è compito della scuola fare questo, neanche della società, non è compito dei media, della televisione, del cinema, della musica, della pubblicità, non è compito neanche della politica fare questo, non è compito di nessuno fare questo se non della famiglia, quella benedetta famiglia di cui tutti parlano e straparlano, ma che invece si cerca di esautorare sempre e comunque.
“Siamo diventati grandi tutti così, – conclude Respinti – ci siamo innamorati tutti così, ci siamo sposati tutti così, abbiamo fatto figli tutti così, chi non si è innamorato, sposato e non ha fatto figli così ha lo stesso imparato così come è la vita: bella, misteriosa. Si chiama buon senso, quello che la legge ungherese difende a vantaggio dei minorenni. Cosa c’è di male in una legge che difende il buon senso?”
DOMENICO BONVEGNA
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