Messina – «Quanto serve il decentramento alle Circoscrizioni della nostra città? Tantissimo. Sabato mattina un gruppo di cittadini residenti nella VI Municipalità ha deciso, attrezzi in mano, di attivarsi e prendersi cura di una parte della città di Messina. Sono stati ripuliti – grazie al loro lavoro – ben 3 chilometri di strada: quella che collega Castanea con la SS 113 e la zona di Villafranca. La strada Santamaria si presentava, infatti, in condizioni inaccettabili e non più tollerabili per chi risiede in quelle zone e, giornalmente, si trovava costretto ad attraversare una vera e propria boscaglia. L’esempio di questi cittadini mi ha spinto a unirmi a loro e dare il mio piccolo contributo.
Mi sono sentito in dovere di partecipare in maniera attiva, di far sentire la mia vicinanza non solo burocratica. Nel mio ruolo di presidente della VI Municipalità, però, avevo già inviato – lo scorso 27 giugno – una richiesta di intervento, sollecitata anche dai consiglieri di Circoscrizione, alla Città Metropolitana (in allegato). A 40 giorni da quell’invio, però, nessuna operazione era stata attivata dal Comune di Messina. Il gesto di questo gruppo di cittadini non aveva un intento puramente polemico, ma deve rappresentare un importante campanello d’allarme per l’amministrazione. Inutile sorprendersi, poi, se proprio in queste zone siano sorti movimenti spontanei come quello di Montemare. Il decentramento amministrativo rappresenta una cura reale a questi problemi, una soluzione. Poter usufruire di somme da dedicare ai servizi essenziali sarebbe un bene per ogni Circoscrizione, ma anche per l’amministrazione comunale. In questo modo, infatti, si velocizzerebbero gli interventi e non ci si perderebbe in lunghissime attese burocratiche. Resta auspicabile un ripensamento del sindaco Basile e la sua Giunta sul tema. Come rimane necessaria una velocità di interventi e risposta (quando richiesti, soprattutto in maniera ufficiale) ben diversa rispetto all’attuale».
Lo dichiara in una nota il presidente della VI Circoscrizione, Francesco Pagano (Ora Sicilia).