Messina – La sottoscritta Giulia Restuccia, eletta consigliera comunale nella lista “Basile Sindaco”, di recente transitata al “Gruppo Misto”, in ordine alle dichiarazioni nelle quali mi viene contestato l’abbandono del partito per interessi personali e per tradimento, premetto che nessuna richiesta di benefici o posti di governo è stata avanzata dalla sottoscritta a livello personale e per i propri familiari.
L’adesione alla lista “Basile Sindaco”, era dettata dall’impegno profuso nella scorsa legislatura da un’attenta amministrazione composta nella maggior parte dall’attuale Giunta, a cui vanno onestamente riconosciuti i meriti per il lavoro svolto, ma in questa legislatura, le premesse sono state disattese dalle distrazioni e dall’impegno dei dirigenti politici del partito, verso altri territori e, dal mancato dialogo per la pianificazione di un percorso politico volto esclusivamente all’interesse dei cittadini messinesi. Varie volte sono stata critica, manifestando il mio disappunto, che mi ha indotto a prendere una pausa di riflessione distante dai vari schieramenti politici, certo avrei potuto manifestare in aula, prima del voto, la mia decisione, ma è pur vero che il partito a cui appartenevo, conosceva i miei malumori.
Se poi per “interessi privati”, si intende dare ascolto e voce, qualora legittime, ai cittadini sui temi importati di cui mi sono fatta portavoce, di cui cito in estrema sintesi, la realizzazione di una strada di collegamento dei villaggi di S. Margherita e S. Stefano già finanziati e con il rischio di perdita dei fondi, oppure il conferimento dell’umido a Mili Marina o l’individuazione di un’area da destinare a cimitero per animali di affezione, per le quali la sottoscritta non ha avuto alcuna risposta e nessuna procedura è stata avviata, allora confesso che ho “interessi privati”, che coincidono con gli interessi della nostra città a cui tengo e, per la quale sarò sempre pronta a battermi senza barriere da parte delle fazioni politiche.
L’Elezione della Presidenza del Consiglio, tema attuale, mi vedrà, scevra da pressioni politiche, manifestare il voto in aula, al collega o alla collega, che ritengo possa meglio interpretare il ruolo, per dare impulso ai lavori d’ Aula, nell’interesse della comunità, a prescindere dagli schieramenti politici da cui arriverà la candidatura. Ritenevo doveroso il presente comunicato, frutto di una ponderata riflessione e a tutela della mia onestà intellettuale.