di Roberto Malini
Petriano-Riceci (PU) – Gli obiettivi sono sempre quelli: nessuna discarica, nessun impianto invasivo a Petriano/Riceci. La “Festa anti discarica” è stata un successo, ma soprattutto un momento di unione della società civile. Gli attivisti, gli artisti, i resistenti e i resilienti. Sono grato a Gaetano Cecchini, che vive a poche centinaia di metri dall’area sotto la spada di Damocle della discarica, per la sua disponibilità nei confronti di noi attivisti giunti da Pesaro e per averci guidato lungo la “strada bianca” di Riceci, dove il fotografo-attivista Steed Gamero ha realizzato una serie di scatti suggestivi.
L’evento è appena terminato. Risuonano ancora nelle nostre orecchie le parole forti e giuste del “j’accuse” di Francesco Emilio Borrelli (parlamentare, vice Presidente della Commissione d’inchiesta sul Ciclo dei rifiuti). E poi la passione civile di Francesco Veterani (Urbino contro la discarica), le canzoni di lotta e di giustizia di Max Casoli con i Canebianco (Max ha anche organizzato l’happening, quale presidente dell’associazione InCerimonia), la testimonianza e l’impegno di Gianluca Carrabs. Andrea Torcoletti (Diversamente) ha definito con chiarezza la situazione attuale del progetto maxi discarica e gli obiettivi che il movimento deve perseguire.
La presenza di Flavio Angelini (La Lupus in Fabula) e Giuliana Ugolini (Marche rifiuti zero) ha avuto un peso significativo, mentre l’abito-installazione realizzato dallo stilista urbinate Flavio di Paoli con materiali di riciclo ha sottolineato con simboli indimenticabili la “follia” che ha potuto concepire il progetto discarica. Il sindaco di Petriano Davide Fabbrizioli è oggi una figura istituzionale di riferimento per la società civile e il suo discorso incentrato sulla necessità di tutelare tutti i siti paesaggistici dell’urbinate, insieme a quello di Riceci, è stato lungamente applaudito. Andrea Mazzoli ha posto in rilevo le caratteristiche del territorio, incompatibile con il progetto di un impianto di smaltimento di enormi quantità di rifiuti. Scoss (Simone Cossignani) “cantastorie da marciapiede” e il cantastorie urbinate Duccio Marchi hanno riscosso ampi consensi e una partecipazione sentita da parte della platea.
Da parte mia, ho introdotto Raffaello nel suo ruolo difensore dei beni culturali e primo soprintendente italiano. Idealmente il grande artista era con noi, oggi ,e se lo fosse stato davvero, avrebbe usato parole forti e ben circostanziate, contro la discarica. Ho letto due dei suoi sonetti, seguiti da versi della mia poesia “Io sono Riceci”. Sono convinto che la “Woodstock” di Riceci sarà ricordata a lungo e avrà un significato importante nelle istanze che si oppongono all’annientamento del sito.
Foto di Steed Gamero