Rimini – Nell’orizzonte del titolo “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”, stanno man mano prendendo forma mostre, convegni e spettacoli del Meeting 2024, oltre alle attività dello sport e del villaggio ragazzi. E nel frattempo è stato presentato il manifesto dell’edizione 2024, che si terrà dal 20 al 25 agosto nella Fiera di Rimini.
È già annunciata una mostra dedicata allo scrittore Cormac McCarthy (1933–2023), l’autore de La strada, Non è un paese per vecchi, Il buio fuori e del suo ultimo romanzo Il passeggero dal quale è tratto il titolo del Meeting 2024. McCarthy è uno scrittore molto caro al pubblico del Meeting, che già nel 2012 gli aveva dedicato un evento. Proprio “essenziale” era l’aggettivo usato allora per descrivere sia l’uso della lingua di Mc Carthy, un linguaggio che aiuta ad entrare nella realtà, a raccontare le cose andandone al fondo, e la sua caratteristica di occuparsi solo di questioni decisive, che hanno a che fare con la vita e con la morte.
«Stiamo assistendo ad un’accelerazione dell’evoluzione tecnologica come mai in precedenza nella storia dell’umanità», così il presidente del Meeting Bernhard Scholz introduce il titolo del Meeting 2024. «Ma quali saranno i reali benefici e quali i rischi? Tante e incisive sono le domande che nascono dalla crescente incertezza esistenziale di tanti giovani e meno giovani, dalla frammentazione della vita sociale, dai cambiamenti climatici, dall’aumento della conflittualità e della violenza, dalle guerre sempre più atroci».
La provocazione di McCarthy contenuta nel titolo del 45° Meeting va al cuore di questo momento storico. «Quella sull’essenziale», spiega Scholz, «è una domanda che impegna la nostra persona nella sua totalità, mobilita la nostra ragione, muove la nostra intelligenza, incentiva le nostre relazioni, aprendo una prospettiva nuova. Qual è la consistenza della relazione che vivo, del dolore che mi affligge, della gioia che mi assilla, della bellezza che mi affascina, del lavoro che svolgo, della contraddizione che mi inquieta? La ricerca dell’essenziale non è qualcosa che riduce la vita ad un minimo indispensabile, ma al contrario fa vedere ogni singola cosa nel suo orizzonte di senso, fa conoscere i momenti della vita nella loro apertura verso un destino irriducibile, esalta la bellezza anche quando si nasconde sotto le macerie dell’indifferenza, valorizza il bene anche quando sembra annientato dal male».
Essere alla ricerca dell’essenziale, ricorda Scholz, «è un’attesa vigile e consapevole, un’attenzione appassionata e intelligente, nella certezza che esiste una consistenza indistruttibile in ciò che avviene, un bene infinito in ciò che accade. Altrimenti che senso avrebbe l’impeto di questa ricerca che, soprattutto nei momenti più lucidi e più bui della nostra vita, quasi si impone? È troppo evidente che solo la ricerca dell’essenziale può liberare una forza e una creatività autentica che ci permette, in tutte le circostanze e situazioni, di valutare, di giudicare, di distinguere, di valorizzare per poter riconoscere e far emergere ciò in cui tutto consiste, ciò in cui io consisto».
Per questo motivo il Meeting 2024 proporrà la ricerca dell’essenziale come decisiva per affrontare in modo costruttivo le grandi sfide della vita sociale e culturale, economica e politica, dell’evoluzione tecnologica e degli impatti geopolitici. Certamente, sottolinea il presidente del Meeting, questa ricerca «non è possibile senza un dialogo che faccia maturare la propria comprensione, un confronto che approfondisca la propria conoscenza, una condivisione che crei la possibilità di costruire insieme un pezzo di strada, per un futuro più corrispondente alle attese più vere di ogni uomo».
Contribuire proprio a questo dialogo e a questa condivisione è la prospettiva della prossima edizione del Meeting di Rimini, che sarà tanto più ricca e tanto più incidente quanto più ognuno parteciperà come protagonista di un’appassionata ricerca dell’essenziale.