«Dopo due Meeting che hanno creato un grande interesse ma sono state vissuti con restrizioni sanitarie, il 2022 è stato l’anno della piena ripresa post-pandemia», dice il presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz, «e ha superato ogni nostra aspettativa, con dati entusiasmanti: dalle 800mila presenze, ai 3.000 volontari, fino ai 350 milioni di utenti raggiunti su radio e tv, certificati da organizzazioni terze. Ma oltre e più che i numeri ci interessa approfondire la provocazione contenuta nel titolo del Meeting 2023».
Il Meeting mette quindi a tema l’amicizia, che fa parte, come “amicizia fra i popoli”, della sua stessa “ragione sociale”. «L’amicizia esalta la singolarità, l’unicità della persona e i suoi desideri più veri, esalta i talenti ricevuti proprio attraverso la relazione. In questo senso l’amicizia supera l’individualismo ed è antidoto al collettivismo», spiega Scholz, «per la sua propensione a condividere i beni ricevuti, ad accompagnarsi nelle esperienze più significative nella ricerca del vero, del bello, del giusto, ad aiutarsi, correggersi, sostenersi vicendevolmente in tutti gli aspetti della vita». Nasce così l’amicizia sociale, concetto molto caro a papa Francesco, perché «spesso dalle amicizie nascono opere, iniziative sociali e culturali utili per il mondo».