I libri che vale davvero la pena di scrivere – e leggere – sono quelli che cambiano i giudizi consolidati, spiazzano l’opinione comune con un inedito punto di vista. Raccontare in un romanzo la storia di Giulia Beccaris potrebbe essere uno di questi. Giulia è la nuova presidente per Assohotel, l’associazione degli albergatori aderente a Confesercenti.
La grinta ce l’ha nel Dna. Dicono di lei che ha creatività e coraggio e riesce a vedere le cose da una prospettiva molto elevata. Non solo. Giulia dopo la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e un anno di studi a Parigi, ha conseguito la laurea specialistica alla IULM di Milano in Arti, Patrimoni e Mercati. Pochi giorni dopo la laurea è entrata a lavorare nell’albergo di famiglia (Hotel Atlantic di Borgaro), dove ora ricopre la carica di assistente di direzione.
Quello che più ci colpisce però è la determinazione nel voler raggiungere uno scopo: fare impresa con le bellezze dell’Italia. Sembra una mission banale ma non lo è per nulla. Come si fa la storia? Solo governando paesi, firmando progetti, guidando istituzioni con piglio e carattere. Lasciando traccia di sé. Di un plot di un romanzo, la vita di Giulia ha l’orgoglio delle sue radici, la bellezza, l’arte, il temperamento, le sedie su cui accomodarsi per intraprendere il lavoro, l’economia, le azioni, le priorità per non dimenticare quei valori non negoziabili che sono l’amore e l’educazione dei figli.
In fin dei conti ogni scrittore hai suoi idoli e le trame perfette. E poi con quel sorriso il titolo del romanzo viene da sé: fragile come l’acciaio!
Da qualche giorno Giulia Beccaris è la nuova presidente per Assohotel, l’associazione degli albergatori aderente a Confesercenti: quanto si sente motivata per questa mission?
Molto motivata, soprattutto in questo momento storico.
Emozionata?
Sarebbe strano non esserlo.
Il desiderio di metterci la faccia da dove nasce?
Credo fortemente nel settore alberghiero e nelle sue potenzialità. Dopo più di un decennio di esperienza nel settore, ritengo giusto mettermi in gioco personalmente.
Ha già bussato a qualche porta?
Diciamo che sono in una fase di studio. Sarà importante “condividere” e bussare alle porte giuste insieme.
Lo stato di salute del turismo?
Attualmente è drammatico, bisogna capire quali cambiamenti attuare in tempo di Covid e intervenire urgentemente. La differenza la si può fare solo con la rapidità nell’adeguarsi.
Secondo lei, l’Italia è un paese dove si vive bene?
Con minore burocrazia, è il paese più bello del mondo. Abbiamo molti punti di forza che molti paesi ci invidiano, bellezze naturali, gastronomia, arte, simpatia.
Da Torino come vede Roma?
C’è molto da fare a Roma come a Torino.
Dal governo Conte si aspettava di più in termini d’aiuto economico e di sviluppo?
Sì, più attenzione al settore turismo ed alla ricettività. Si rendeva necessario intervenire con tempestività.
Nonostante il viso angelico dicono di lei che ha un carattere forte. Colpa della timidezza o dell’essere donna in un mondo di lupi?
Sono molto timida, ma anche forte. E poi… io adoro i lupi!
C’è chi sostiene che nella vita non ci sono soluzioni bensì delle forze in cammino. Quanta forza ci vuole per convivere con l’emergenza covid e non cedere ai pensieri negativi?
Bisogna avere una forte capacità di adattamento in termini di soluzioni agli eventi avversi. La nostra forza è la resilienza.
Le priorità nella sua vita?
Mia figlia!
Con la politica che rapporto ha?
Cerco di comprenderla.
Mai tentata di entrare in politica?
Mai!
Potendo giocare con il tempo, che cosa rimetterebbe a posto?
Parecchie cose. Penso spesso al film “Sliding doors”, a come sarebbe la mia vita se avessi “preso quel treno”, e mi piacerebbe sapere come vivrei oggi se fossi salita, o a volte meglio dire scesa, da qualche treno. Ma le mie scelte mi hanno portato dove sono oggi e posso ritenermi soddisfatta e fortunata.