“Il 71 per cento dei ragazzi che entra nella nostra struttura ha alle spalle un provvedimento giudiziario”. Parola di Simone Feder, educatore e psicologo, coordinatore dell’area Giovani e Dipendenze della comunità Casa del Giovane di Pavia, audito oggi dalla commissione infanzia, sotto la presidenza dell’on. Michela Vittoria Brambilla, nell’ambito dell’indagine sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza. “Quella del recupero e del reinserimento – ricorda la presidente – è la via maestra, che però richiede più impegno e maggiori investimenti”.
Il dottor Feder ha specificato che il 27 per cento dei ragazzi interessati da decisioni dei magistrati fruisce dell’istituto della messa alla prova, il 23 per cento deve rispettare provvedimenti amministrativi o di natura civile, il 6 per cento è in custodia cautelare alternativa al carcere, il 3 per cento ha una valutazione di pericolosità sociale. “Carico prestazionale, vuoto educativo, inadeguatezza dell’offerta formativa e di servizi – sottolinea -sono assenze che generano nei ragazzi altre assenze e comportamenti illeciti finalizzati ad alleviare le ferite del corpo e dell’anima. Peraltro il livello di percezione dell’illecito si è notevolmente abbassato e l’autorità è sentita sempre più come ingiusta”. In tale contesto, sottolinea Feder, l’istituto della messa alla prova “ha un’importanza centrale per consentire il recupero”.
“La voce che abbiamo ascoltato oggi – commenta la presidente Brambilla – è quella delle comunità di accoglienza, che tra mille difficoltà svolgono un lavoro preziosissimo. I fatti di cronaca, non ultima l’inchiesta sugli abusi al Beccaria, mostrano che occorre compiere ogni sforzo per indirizzare i minori nella direzione del recupero e del reinserimento, anche prevedendo misure per rafforzare la presenza degli educatori e il ruolo delle comunità”.