Intervento della Federazione Magistrati Onorari alle Inaugurazioni dell’Anno Giudiziario 2025

Signor Presidente,
Eccellenze della Corte
Signor Procuratore Generale,
Autorità civili, militari e religiose, Signore e Signori,
è con profondo rispetto per questa solenne occasione che prendo la parola, nell’ambito dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 presso codesta onorevole Corte d’Appello.
Questo evento non è solo un momento di riflessione, ma un’opportunità per sottolineare i progressi e le sfide che caratterizzano il sistema giudiziario, con particolare riferimento anche alla magistratura onoraria, pietra angolare del nostro ordinamento, che non ha ancora trovato un assetto pienamente conforme ai vincoli sovranazionali derivanti dalla appartenenza della nostra Nazione all’Unione europea.
Tuttavia, possiamo guardare con moderata soddisfazione al recente avanzamento dell’iniziativa legislativa che ha raggiunto un primo fondamentale traguardo: l’approvazione alla Camera dei deputati di una riforma che avvicina significativamente l’inquadramento nazionale della magistratura onoraria ai requisiti richiesti in
sede europea.
Questo risultato, conseguito nella prima metà della legislatura, testimonia la maturità del dibattito politico e la capacità di ascolto delle istituzioni. Non possiamo che esprimere apprezzamento per il consenso generalizzato ottenuto da tale riforma lungo l’intero arco parlamentare, un elemento che lascia ben sperare per la sua definitiva approvazione entro l’anno giudiziario 2025.
Un plauso particolare va rivolto al Governo, al Guardasigilli, al Sottosegretario con delega Avv. Andrea Delmastro, e, naturalmente, al Presidente del Consiglio, il cui sostegno costante ha reso possibile questo importante passo avanti.
È vero che il testo della riforma, pur rappresentando un buon compromesso tra le differenziate istanze della magistratura di ruolo e di quella onoraria, presenta ancora alcune opacità. Ci auguriamo che queste possano essere corrette senza compromettere l’equilibrio complessivo raggiunto. La resistenza tradizionale verso il
superamento della dicotomia tra magistratura di ruolo e magistratura onoraria è stata affrontata con pragmatismo, riconoscendo il valore, le prerogative tipiche e la dignità professionale di entrambe le componenti.
Tuttavia, mentre attendiamo l’entrata in vigore della riforma, non possiamo ignorare alcune criticità operative.
Mi riferisco in particolare all’orientamento del Consiglio Superiore della Magistratura, seguito da diversi uffici circondariali, che prevede un impegno di tre o più giornate lavorative per i magistrati onorari che svolgono anche un’altra attività. Questo approccio contrasta con il limite legale, già fissato in due giornate lavorative
sia iure condito che iure condendo. Confidiamo che tale orientamento possa essere rimeditato, affinando il rispetto del quadro normativo esistente e futuro.
In conclusione, mentre celebriamo i progressi compiuti, non possiamo dimenticare le sfide che ancora ci attendono. Il cammino verso una magistratura onoraria pienamente riconosciuta e valorizzata è ancora lungo, ma siamo fiduciosi che, con il contributo di tutte le parti coinvolte, sia possibile consolidare un sistema giudiziario più equo ed efficiente.
Desidero infine ringraziare il Presidente di codesta Onorevole Corte per aver dato la parola alla magistratura onoraria e tutti i presenti per l’attenzione riservata a questo sintetico contributo, nella certezza che la collaborazione e la coesione ci guideranno verso ulteriori traguardi.

Raimondo Orru’

Presidente Feder.M.O.T.