Io non sono buddace. E la politica moltiplicò le cazzate al cubo

Messina – Giornale e blog sono pieni di cronache politiche, retroscena(?), analisi, interviste in cui aspiranti presidenti della massima squadra di calcio messinese, sindaco, consiglieri, opinionisti, politici in genere(?) parlano, spesso straparlano. Eppure, nonostante le tante dichiarazioni in cui professionisti, economisti, sindacalisti, in una parola classe dirigente mostra di esserci (a parole), colpisce l’assenza di un vero progetto. Oddio, per dirla tutta, per far stare comodi tutti, come una bella famiglia, la politica moltiplicò le cazzate al cubo.

Un progetto serio, al contrario, si chiama Comunità, senso di appartenenza a regole condivise e a codici di condotta: tutte cose più durature di una Giunta, più importanti di un sindaco o un valido assessore al Bilancio o al territorio. Quando qualche turista capita da queste parti le parole che spesso risuonano sono queste: che bellissima città, che mare, c’è tanto sole… Non fanno che ripeterlo i politici durante le campagne elettorali… Che poi, tutto sommato, sono turisti anche loro, giusto?
E noi che in questo luogo viviamo ci consideriamo fortunati. Possediamo una cittadinanza (per quanto la pronunciamo balbettando), una dignità (per quanto segnata dalle cicatrici) e un futuro, per quanto si affacci su un territorio saccheggiato e stuprato. La percezione generale è che non ci sia una cura per queste malattie, quindi il cittadino preferisce non sapere.
Epperò, la politica, la società cosiddetta civile non fa altro che ripeterci di essere fieri della nostra città. Questo è la dimostrazione di onore.
Già, l’onore. L’onore di che?