Scontro Usa-Iran, la calma dopo la tempesta. Mediaset: Europa spettatore, l’Italia senza una politica sulla Libia. Mentana: l’Italia ha scelto un ruolo marginale. L’analisi dell’Osservatorio sui Tg Eurispes/Coris dal 6 al 10 gennaio.
L’escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Iran domina su quasi tutte le edizioni, raccogliendo in settimana più di metà delle aperture; primo titolo per tutti, lunedì (salvo Tg4), con i funerali del generale Soleimani. Alle coperture dal Medioriente si accompagnano quelle dedicate al conflitto libico, con l’attivarsi delle diplomazie europee e internazionali: 30 i titoli, con aperture per i Tg Rai.
L’aggravarsi della crisi durante la prima metà della settimana spinge le testate a schierarsi, con posizioni assai diverse tra Servizio Pubblico e Tg Mediaset. Le testate Rai documentano fin dalle aperture le iniziative diplomatiche del premier Conte e i vertici del ministro Di Maio, dando l’idea di un quadro complesso, ma che vede l’Italia giocare in un ruolo attivo. Tg3 intervista, lunedì, il direttore di Limes Caracciolo sulla “polveriera medioriente”, e raccoglie, martedì, l’intervento del presidente dell’Europarlamento David Sassoli, che chiede all’Europa una voce unica sulla Libia.
Per i Tg Mediaset, che in settimana sollecitano numerosi commentatori, il giudizio è opposto. Già lunedì, Tg4 dedica un editoriale all’Europa, “continente inerme” sul fronte diplomatico, e interpella Alessandro Sallusti. Duro anche il giudizio contro il ministro Di Maio per il vertice a 4 senza esito, e verso Conte, accusato di aver, erroneamente, “aperto” ad Haftar, come ribadito giovedì da Berlusconi, che dal Tg5 lamenta: “Sulla Libia il governo si mostra senza politica estera”. Su questi temi si esprime anche Mentana, che tuttavia commenta come l’Italia non possa che avere un ruolo marginale, avendo scelto – per Costituzione – lo strumento della pace, ripudiando interventi armati che garantirebbero posizioni più forti.
Con l’abbassarsi delle tensioni in Medioriente, il disastro aereo del boeing ucraino, caduto mentre lasciava Teheran, scala le titolazioni (6 aperture tra giovedì e venerdì). Per il generale Leonardo Tricarico, interpellato venerdì da Tg5 e Tg2, la vicenda è destinata a chiarirsi presto – e così è stato, con Teheran che sabato ha ammesso le proprie responsabilità. Prosegue inalterata nel weekend l’attenzione verso la Libia, dopo il nulla di fatto del cessate il fuoco proposto da Russia e Turchia, ma rifiutato da Haftar. In questo orizzonte, i Tg Rai e Tg La7 segnalano come agli scontri per Sirte e Misurata stia seguendo un riaprirsi della rotta libica, documentando i nuovi sbarchi.
Spazi risicati alla politica interna. Tg4 e il “chiodo” dei 5 Stelle
In settimana, la politica interna riceve solo 4 aperture, dedicate ai tentennamenti, poi superati, verso il quesito referendario e alla nuova legge elettorale. Tg4 si dimostra, già dall’inizio dell’anno, la testata più attiva nel segnalare le fragilità dell’esecutivo, dedicando due aperture alle divisioni interne ai 5 Stelle. Per l’opinionista Maglie, Di Maio si troverà costretto a lasciare uno dei suoi ruoli. Le tensioni interne al M5s sono riprese, venerdì, anche da Tg La7, che però ripropone le voci favorevoli al leader pentastellato da parte di molti altri esponenti del Movimento.
Ex Ilva, la partita si riapre. Mediaset denuncia la lentezza nella ricostruzione post-terremoto. I Tg Rai a Foggia contro la Mafia
Le evoluzioni sulla vicenda dell’Ex Ilva, adombrate dalle vicende internazionali, sono martedì nei titoli per tutti, e apertura per Studio Aperto, che segnala trionfalmente come la riapertura dell’Altoforno 2 faciliti i negoziati tra sindacati, governo e Arcelor Mittal.
L’allarme lanciato venerdì per le 200 tra gallerie e cavalcavia “a rischio”, perché non adeguate agli standard europei, impressiona tutte le testate, con Tg1 che vi dedica un reportage, mentre Tg5 lo affronta in apertura. I Tg Mediaset si mostrano i più critici verso le lentezze nella ricostruzione post-terremoto del Centro Italia, con Tg5 che, sempre venerdì, vi dedica la copertina.
Tg2 e Tg3 sono i più attenti alle vicende del lavoro, con la testata di Sangiuliano che segnala i cali nella produzione industriale e il rischio esuberi per la ristrutturazione dell’industria Safilo, mentre Tg3 marca gli alti livelli occupazionali raggiunti questo mese, segnalando comunque la maggiore percentuale di disoccupati tra i più giovani.
La marcia a Foggia di 300 associazioni e 20.000 persone contro la criminalità organizzata, a seguito di una catena di attentati, è nei titoli di venerdì per i Tg Rai, Tg1 e Tg3 documentano, tra martedì e venerdì, il dramma del caporalato e le operazioni di contrasto a questa piaga con titoli e servizi. Tg3 propone, inoltre, la rubrica “I volti della mafia”, dedicata ai nuovi equilibri nelle organizzazioni criminali italiane.