Le associazioni della comunità LGBTQ+ insorgono dopo le dichiarazioni omofobe del componente del CDA del Teatro di Messina…
Le polemiche attorno a Cateno De Luca e ai suoi accoliti non si placano minimamente: è notizia di questi giorni la dichiarazione omofoba sul festival di Sanremo appena concluso dell’architetto Nino Principato, scelto proprio dalla Giunta De Luca come membro del CDA del Teatro Vittorio Emanuele.
Dichiarare che un bacio tra Achille Lauro e Boss Doms sul palco di Sanremo fosse “un’ostentazione di cattivo gusto” che “andava assolutamente evitata” è un’esternazione ignorante (in virtù del privilegio di non essere mai stato discriminato) che contribuisce al clima di odio attorno alla comunità LGBTQ+: questo clima di marginalizzazione è una delle cause della violenza omolesbobitransfobica che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle, nella nostra città e non solo.
Insoddisfatto, prosegue dicendo che non ha nulla contro gli omosessuali, pensando che questa magica frase possa permettergli di essere omofobo senza conseguenze.
Nonostante si difenda dalle polemiche dichiarando che l’incarico è a titolo gratuito (anche se questo collegamento non è chiaro, alla luce del fatto che abbia deciso di non pubblicare la sua dichiarazione dei redditi sul sito dell’Ente), non è la prima volta che le sue asserzioni scatenano polemiche: già lo scorso anno si oppose all’intitolazione di una via ai costruttori di Pace (valore che dovrebbe essere universale) con la frase “il nulla trionfa ancora” a cui seguì una richiesta di dimissioni da parte di dieci consiglieri comunali.
L’ennesimo attacco omolesbobitransfobico targato “De Luca&Co.”
Come dimenticare l’ex Assessore Trimarchi, con il suo commento transfobico e misogino nei riguardi della capitana Carola Rackete, poi diventato esperto di Palazzo Zanca per le politiche scolastiche; oppure, quando avrebbe dovuto concedere il patrocinio del comune alla manifestazione del Pride, De Luca disse: “non condivido i profili goliardici che rasentano l’oscenità in luogo pubblico ed il fanatismo. Odio i pregiudizi e non condivido il fanatismo nelle diversità!” per provare a tacciarci ancora una volta.
Abbiamo perso il conto degli insulti e delle affermazioni da Medioevo (lungi da noi ritenerla un’epoca solamente negativa) dei suoi sostenitori; infatti, le recenti vicende riguardano la reazione dei suoi sodali al comunicato di qualche giorno fa sulla vicenda Tringali, che vedeva Liberazione Queer+ Messina e Arcigay Messina tra i firmatari (casualmente, ad essere insultati siamo stati solamente noi che rappresentiamo la comunità LGBTQ+).
È finito il tempo della bagarre politica: la nostra comunità chiede fortemente le dimissioni di Principato, richiesta che abbiamo rivolto direttamente anche al sindaco ed al sovrintendente, per la tutela di quel che resta dei diritti delle persone che tentano di vivere in un clima così avvelenato. Chiediamo perciò che rinunci al suo incarico quale membro del CDA dell’ente Teatro al più presto e che il Sindaco De Luca affronti l’emergenza omolesbobitransfobia nella nostra città da lui avviata.
Le vuote parole non ci interessano, vogliamo fatti concreti.
“Makwan” Arcigay Messina&Liberazione Queer+ Messina