
Antefatto. Messina, 17 maggio 2024
“GentilMEnte rispetta Messina”. Era questo il nome della campagna di sensibilizzazione ideata per debellare il fenomeno della sosta selvaggia, particolarmente diffuso nella nostra città. L’iniziativa, che mira a sensibilizzare i cittadini sui disagi causati dalle auto parcheggiate dove non si potrebbe e sulla necessità sempre più impellente di garantire maggiore sicurezza nelle strade cittadine, fu presentata solo dieci mesi fa in una conferenza stampa. All’incontro con i giornalisti a palazzo Zanca erano presenti il sindaco Federico Basile, l’allora presidente di ATM SpA Giuseppe Campagna unitamente alla consigliera del CdA Carla Grillo, il comandante del Corpo di Polizia municipale Giovanni Giardina e il noto comico messinese Danny Napoli, testimonial d’eccezione dell’iniziativa e il protagonista dei video che ogni settimana saranno pubblicati sui canali social del Comune di Messina, del sindaco Basile e su quelli di Atm Spa.
“La campagna ‘GentilMEnte rispetta Messina’ – disse quel giorno il sindaco Basile – nasce in continuità con quella avviata lo scorso anno, dal nome ‘#mancastamanera’. Purtroppo a Messina è prassi consolidata lasciare la propria auto in doppia fila e la giustificazione a questo comportamento scorretto è quasi sempre la stessa: un minuto e la sposto. Proprio questa frase – ha spiegato il primo cittadino – sarà lo slogan principale utilizzato per la campagna di sensibilizzazione, con la quale vogliamo far capire ai cittadini che comportamenti sbagliati da parte dei singoli hanno ripercussioni sull’intera cittadinanza. Il comandante Giardina, da parte sua, invitava i cittadini a segnalare alla Polizia municipale i trasgressori del codice della strada ribadendo che “contro la sosta selvaggia la Polizia municipale intensificherà i controlli attraverso un impiego maggiore di pattuglie e l’utilizzo dello scout. E’ indispensabile contrastare questo disagio nelle vie principali, ma anche in quelle secondarie, per snellire il traffico e garantire il rispetto delle norme del codice della strada”.
Il fatto
Messina, 18 marzo 2025
Una delle grandi strategie del potere è quella di lasciar cadere tutto nel silenzio, o nel rumore generale, insomma nel disinteresse, nel sorriso di sufficienza, Ci pensa il tempo a emendare ogni cosa. Prendiamo la faccenda della campagna di sensibilizzazione per debellare il fenomeno della sosta selvaggia ideata dal Comune. Il caso vuole che qualche giorno addietro, mentre passeggiavo di prima mattina, per la via dei Mille, arrivato all’incrocio di via Ettore Lombardo Pellegrino, assistevo a una scena bizzarra: un uomo fermo all’angolo, accanto alla sua auto, veniva insultato da una donna che poco prima era scesa da una Bmw bianca: “Lei è un cretino! Uno str….o”.
Al che mi avvicino all’uomo per capire cosa fosse accaduto. Mi spiega che, poco prima, un automobilista che guidava una Opel grigia, scendendo dalla Via 27 Luglio, per immettersi nella via dei Mille – con tanto di Stop – per poco non lo investiva, non avendo rispettato la segnaletica stradale. In più, non curante del fatto, lo stesso aveva poi svoltato nella via Ettore Lombardo Pellegrino, strada chiusa al transito, per posteggiare. (Il cartello di divieto di accesso vieta l’ingresso in una strada in una direzione specifica, mentre il divieto di transito vieta completamente la circolazione di qualsiasi veicolo su una strada o su un tratto stradale, indipendentemente dalla direzione)
Il poveretto si era così fermato all’angolo per capire chi fosse l’automobilista irrispettoso del codice stradale. E in quel momento – mi spiegava – era sopraggiunta la donna alla guida della Bmw che a sua volta aveva svoltato nel tratto di strada chiuso al transito; per la presenza dell’auto dell’uomo ferma all’angolo non riusciva a girare e così aveva iniziato a insultarlo a voce alta.
Nel frattempo, il guidatore dell’Opel grigia, sceso dal mezzo, pur assistendo al posteggio della Bmw nel tratto di strada e al conseguente battibecco tra i due, in compagnia di una signora, si recava davanti a un portone di legno, all’angolo della via dei Mille, prima di far ritorno all’Opel. A quel punto l’uomo al mio fianco mi indicava lo stesso: con sorpresa scopro che si trattava del comandante della Polizia municipale di Messina, Giovanni Giardina. Intanto, la donna della Bmw bianca continuava a insultarlo. Da cittadino rispettoso delle regole, in virtù di quello che lo stesso Giardina aveva dichiarato durante la famosa conferenza stampa chiedevo al Comandante – visto il ruolo cruciale per la sicurezza stradale e il rispetto del codice, di avvicinarsi per chiarire la vicenda, anche perché in quel tratto di strada della via Ettore Lombardo Pellegrino, nonostante il cartello di divieto di transito – come documentano le foto – c’erano tanti mezzi posteggiati, compreso il suo.
Allorché il capo dei Vigili, vistosi riconosciuto, accelerava il passo per salire sul suo mezzo, lasciandomi profondamente deluso per il comportamento – non certo decoroso – per un prestigioso esponente delle Istituzioni.
Non solo. L’uomo mi spiegava che l’Opel guidata da Giardina, una volta entrata nella strada chiusa al transito, per poter fare la manovra di uscita, aveva utilizzato lo sbocco dell’isola pedonale del Viale San Martino, prima di posteggiare. Senza parole!
Dire che la scena sia stata imbarazzante è il minimo. Al punto da domandarmi e da domandare a chi lo ha indicato quale comandante della Polizia municipale (il sindaco Federico Basile) quale sia il vero Giovanni Giardina: quello che solo dieci mesi prima, davanti alle telecamere dei media, tuonava contro la sosta selvaggia o quello delle manovre automobilistiche avventate? Toccata e fuga!
E il mio disagio sarebbe aumentato il giorno dopo, allorché passeggiando sempre di prima mattina nella via dei Mille, mi imbattevo nuovamente nell’Opel grigia del comandante, questa volta posteggiata all’angolo della Via Maddalena, numero civico 78, con le ruote anteriori sulle strisce pedonali – come documenta la foto.
Orbene, solo una settimana prima, il proprietario di una Alfa Romeo, posteggiata in maniera identica, nella vicina via Luciano Manara, angolo via dei Mille, era stato verbalizzato con una salatissima multa da 115 euro! Ma questo non è il peggio.
Coincidenze? Casi fortuiti? Piccole sviste? Sta di fatto che ieri mattina, avendo deciso di non percorrere più la via dei Mille, visto i precedenti incontri (!), imboccavo la via La Farina. E cosa accade? Alle ore 7,50 al semaforo della via Santa Cecilia, incrocia via La Farina, non mi ritrovo il comandante Giardina a bordo della sua Opel, che incurante del semaforo rosso, si immetteva sull’arteria principale svoltando a sinistra, direzione Stazione centrale? Che posso farci, girano per le strade della nostra città dei cattivi pensieri. Non ho fatto la foto, ma fidatevi, che la scena è reale e comunque, nell’era del “grande fratello”, le tante telecamere poste sulle strade, potranno certificare che l’infrazione del comandante Giardina è avvenuta!
Agatha Christie avrebbe scritto: Una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze fanno un indizio, tre coincidenze fanno una prova!
C’era una volta il rapporto causa-effetto
Il meno che possa succedere è che il sindaco Federico Basile se ne lavi le mani. Ecco: lavarsene le mani, lasciare cadere tutto nel disinteresse. Perché questa storia ci dice che la vergogna non agisce più da spauracchio. A meno che. A meno che, da quel galantuomo che è, lo stesso Giardina rinunci all’incarico e porga le dimissioni: da comandante della Polizia municipale, dalla superficialità del Sindaco Basile, da quel mostro incombente che è l’indifferenza civile. Perché solo così “GentilMEnte” rispetterà Messina.