Il gruppo politico messinese di Democrazia Sovrana e Popolare (D.S.P.) relativamente allo sviluppo delle Ztl e delle Smart Cities, intende sviscerare alcune delle problematiche relative al progetto imposto dall’Unione Europea (U.E.) con l’agenda 2030, di cui Ztl e Smart Cities fanno parte.
La strada verso il totalitarismo è decisamente “Green”; ce lo dimostra la giunta Basile (fotocopia della precedente) con il progetto “Mesm@rt” che prevede l’installazione di migliaia di sensori, insieme ad altre 500 telecamere (di cui almeno 400 a riconoscimento facciale) su tutto il territorio messinese.
I dati rilevati verranno registrati ed inviati ad una “Control Room” dove saranno incrociati ed elaborati attraverso l’Intelligenza Artificiale (I.A.) attraverso degli algoritmi per essere analizzati. Inoltre il sistema, verrà usato per inviare e chiedere informazioni ai cittadini che riceveranno la notifica di messaggi via e-mail, sms e social.
Tali sistemi di controllo sono funzionali al monitoraggio degli accessi nelle Z.t.l..
Le Z.t.l., le isole pedonali, le piste ciclabili, i divieti e le restrizioni, le telecamere e i sensori, connessi tra di loro, imposti d’imperio e senza alcun dibattito pubblico, con la scusa della tutela ambientale, la vivibilità, la sicurezza delle città e il risparmio energetico, in realtà sono tutti “strumenti” propedeutici alla realizzazione delle “Smart Cities”, la normalizzazione della reclusione di massa.
Oggi le “Smart Cities”, sono una realtà fatta di “liberi” cittadini che si sorvegliano, si interrogano e si denunciano a vicenda. Sindaci, giunta e consiglio comunale vengono premiati con maggiori poteri e lauti aumenti di stipendio, con la possibilità di fare cassa con le multe, parcheggi e accessi a pagamento alle Ztl, i cittadini divengono una sorta di bancomat 2.0.
Il gruppo politico messinese di D.S.P. vuole evidenziare le criticità di questo modello, liberandosi dal dogmatismo scientista “Green” e focalizzando l’attenzione su una serie di libertà che, a colpi di I.A. ed algoritmi, vengono di fatto ridotte in cenere. Più di 200 anni di storia cancellati con qualche click, meritano almeno che si avvii un dibattito e che si propongano soluzioni sensate (una delle più importanti e quella dell’uscita dall’U.E. e del ripristino sovranità monetaria, per affrancarsi dai gravosi vincoli europei). In questo senso D.S.P. si propone di realizzare iniziative d’informazione e di confronto su questo e altri temi che, lungi dall’essere un dogmi irreversibili, vanno affrontati con spirito critico ed atteggiamento tutt’altro che fideistico. Non tutto ciò che è “green” luccica e sarebbe il caso che ce ne accorgessimo prima di sprofondare in improponibili distopie orwelliane.